Giochi criminali di De Cataldo, De Giovanni, De Silva, Lucarelli, Einaudi 2014.

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Medusa di Giancarlo De Cataldo

Stefano Mallarmè, barone di Belcastro, viene trovato ucciso dall’amica Emma Blasi, professoressa di Lettere classiche in pensione, le mani legate dietro la schiena con un calzino da uomo infilato in bocca. Giochetti erotici fra loro due, ma niente di conclusivo che al barone piacciono i maschietti. Ha dilapidato il patrimonio con il gioco delle carte dove il Jolly, un “satiro barbuto dal membro esagerato”, vince tutto. Fa gola il suo castello alla malavita e quelli che girano attorno alla “faccenda” sono ex alunni della suddetta Emma, la “Medusa”, che impietriva a scuola con lo sguardo. Ma chi è l’assassino? Violenza, tradimento e un pizzico di ironia che la prof. terrorizza ancora.

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Febbre di Maurizio De Giovanni

Al tempo del fascismo il commissario Ricciardi che ha il dono di sentire le ultime parole dei morti. Con i comprimari: il dottor Bruno Modo e il brigadiere Maione. Tante febbri in giro: amore, fame, gioco. Giocano tutti. Al lotto. Un defunto ammazzato al circolo Speranzella. Trattasi di Gaspare ‘o Cecato che parla coi morti e qualche numero buono poteva darlo. Ultime sue parole “Ventuno, nove e diciannove”. Cosa vorranno dire? Un po’di sbandamento e poi il gioco (passatemela) è fatto.

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Patrocinio gratuito di  ;;Diego De Silva

All’avvocato Vincenzo Malinconico gliene capitano di tutti i colori. Ora arriva Clelia mandata dagli amici (accidenti a loro). Riceve telefonate che l’assillano. Addirittura una canzone “Parole parole” quella cantata da Alberto Lupo e Mina. La canticchia anche uno che abita al quarto piano del suo appartamento. Lo stalker sarà lui. Veda l’avvocato di indagare. Amore e sesso. E senza sesso non c’è amore. Almeno per la bisnonna Giulia di Malinconico.

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A Girl Like You di Carlo Lucarelli

L’ispettore Grazia Negro dell’antimafia (quella che si mordicchia l’interno della guancia) aspetta un bambino da Simone (cieco). Tre suicidi e una ragazza scomparsa con stella tatuata sul dorso di un piede. Di mezzo una sala da giochi, l’Aids e la vendetta. E che tipo di vendetta…

C’è molto in questi quattro racconti lunghi. Il sapore e l’atmosfera di una città, l’ironia e la malinconia unite in una prosa cruda al momento giusto, una scrittura lenta e precisa, un’altra che scivola via a guizzi e lampi. C’è l’indagine con i suoi momenti di impasse e di luce improvvisa, ci sono i personaggi veri e concreti, colti nei loro tic umoristici e negli aspetti più umani. C’è il divertimento e la passione dello scrivere. E il gioco, naturalmente. Mortale.

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