La villa sul Lago, secondo prequel all’Ottavo Incarico della saga mystery romance “Il mondo di Mauro & Lisi”, incentrata sul Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco e scritta da Diletta Nicastro, è ambientato tre anni dopo le vicende narrate ne “I fossili di Messel” (terzo romanzo della serie) e vede il ritorno dei personaggi, molto amati dai lettori, di Jürgen Lohmann, agente della polizia tedesca, e Grethe Antar, insegnante di liceo. Paragonando “La villa sul Lago” al prequel precedente “Come un leone”(1), si nota che l’autrice ha voluto tessere le atmosfere narrative con uno stile nuovo, che insieme al senso di avventura e ai sentimenti di amicizia, amore e giustizia che emergono dai romanzi precedenti, esplora anche le ambientazioni del genere noir proprie dei film di Hitchcock, come “Rebecca, la prima moglie”, o dei gialli di Agatha Christie, come “Dieci piccoli indiani” e “Trappola per topi”, nei quali una misteriosa dimora sembra possedere una sua personalità che influenza le vite con cui viene in contatto. Per descrivere il senso di mistero, claustrofobia e pathos riportiamo questo passo: “La maniglia smise di muoversi. Altri passi sopra di lei. Qualcosa strusciava lento. Si fermava. Ricominciava. Una porta sbatté al primo piano. Qualcosa cadde al piano terra. L’anta dell’armadio iniziò a stridere. Lenta. Inesorabile.(2)”
D. Nel racconto si scopre che Jürgen e Grethe, innamorati contrastati ne “I fossili di Messel”, si sono lasciati e Grethe è si è appena fidanza con Günther Wilding, ricco armatore di cinquant’anni al suo secondo matrimonio. Si viene così a creare un dualismo tra i due rivali, Jürgen e Günther, che richiama la leggenda di Sigfrido e i Nibelunghi (il Re Günther con l’inganno sposa Brunilde, l’innamorata di Sigfrido). E’ questo solo l’ultimo dei tanti riferimenti alla storia del mitologico eroe di Xanten, di cui sono disseminati come i punti di un filo di Arianna sia “I fossili di Messel” che lo stesso “La villa sul Lago”.
R. “Fin da “I fossili di Messel” il personaggio di Jürgen è accostato a quello di Sigfrido, eroe della mitologia norrena che viene in contatto con la sua forza ma anche con i suoi limiti umani: la simbologia della foglia di tiglio, la città natale di Xanten, la lotta con il drago Fáfnir di Drachenfels. E anche ne “La Villa sul Lago” continua questo profondo legame: dalla cartolina che Grethe tiene con sé, al ciondolo con la foglia di tiglio, al carattere senza paura di Jürgen. Da par suo Jürgen cerca di allontanare questo accostamento; tuttavia il suo destino sembra forgiato in qualche modo in maniera simile a quella dell’antico eroe e, come Sigfrido, sulla sua strada incontra qualcuno di nome Günther che con l’inganno gli sottrae la sua amata…”.
D. In questa storia tutta dedicata all’approfondimento di due personaggi molto amati dai lettori, due sono i set principali, entrambi in Germania: il primo è la villa sul lago di Wahnbach, di proprietà di Günther, ma dove solitamente vivono i figli Fester e Christoph, avuti dalla prima moglie. All’interno della villa, così misteriosa ed oscura, emerge una pennellata di luce: un quadro che “rappresentava un’immagine bucolica di una Germania antica, con un pastore semiaddormentato accanto a delle pecore placide. Il tratto era gentile e i colori tenui. Trasmetteva calma, trasmetteva tranquillità.”
R. “Günther è un arrampicatore sociale, pronto a tutto pur di avere successo nel lavoro. Guidato dall’ambigua madre, è deciso a sposare Grethe per oscuri motivi d’affari, mascherati da un mellifluo romanticismo. Il quadro che ritrae una Germania bucolica, appena accennato ma che tornerà con maggiore importanza nell’Ottavo Incarico, descrivere proprio la dicotomia all’interno della casa. Da una parte le figure di Günther Wilding e sua madre, rappresentati dalla ombre e dai rumori della villa; dall’altra, i giovani figli, Fester e Christoph, quasi intrappolati all’interno della villa, ma che dentro di loro racchiudono ancora, in qualche modo, dei lati positivi, comprovati, per esempio, dal grande affetto mostrato nei loro confronti da tutta la servitù, in particolar modo dalla cuoca e dal maggiordomo. Cosa trionferà tra le due parti? Il lato oscuro o il lato luminoso? E come si muoverà Grethe, stretta in questa morsa?”.
D. Il secondo set è Feldberg, nella Foresta Nera, dove si rifugia un tormentato Jürgen, non appena è venuto a conoscenza, tramite i giornali, dell’imminente matrimonio di Grethe con Günther. Feldberg viene presentato sotto due aspetti. Dapprima immerso nella nebbia, come il maledetto villaggio di Germelshausen, e poi illuminato dal sole, immerso nell’incantevole cornice delle montagne. Quanto del paesaggio montano della Foresta Nera ci aiuta a comprendere l’animo di Jürgen Lohmann?
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