Il poliziotto è marcio di William P. McGivern, Mondadori 2014.
Un poliziotto bastardo, venduto alla mala. Un poliziotto onesto, suo fratello minore Eddie. La storia scivola via lungo le soliti direttrici fino a quando il fratello rischia la vita per avere individuato l’assassino in un uomo del potente boss Ackermann.
Vediamo un po’ il bastardo: sergente Mike Carmody, sulla trentina, ben piantato, due occhi grici e freddi, “sorriso rapido e impersonale” come una sfida al mondo intero. Presenza assillante quella del padre (ormai morto), circondato da litografie con santi e madonne.
Piano piano assistiamo al cambiamento di Mike per salvare il fratello (non vi dico se ce la farà). Tutti i mezzi sono buoni, botte e sparatorie fino all’ultimo. Due ragazze in evidenza: quella maltrattata di un boss e quella di cui si è innamorato Eddie con passato poco chiaro e occhio ai giudizi affrettati. Il solito contorno di poliziotti più o meno onesti, il giornalista pronto ad aiutarti, la critica al cinismo e al compromesso del cittadino americano sfruttato dalla mala. La solitudine della canaglia che si redime.
Senza scampo è il titolo del film tratto da questo romanzo con Robert Taylor e Janet Leigh attori principali.
Per I racconti del giallo Il segreto di Aramis di Liudmilla Gospodinoff.
Aramis arrestato per omicidio della signora Jussac (si trovava nella sua stanza al momento del delitto). Indaga D’Artagnan. Uno scrigno sparito, un passaggio segreto, una corda dalla finestra, un duello. C’è pure il duca di Birmingham e la Regina intricati nella vicenda. E insomma D’Artagnan si deve dare da fare. E se la cava piuttosto bene. Come l’autrice.
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