Arriva in libreria un nuovo caso raccontato dallo scrittore inglese Christopher Bush, dal titolo Il caso del gong cinese (The Case of the Chinese Gong, 1935).

Di questo prolifico autore la Polillo Editore ha già pubblicato altri due romanzi: Omicidio a Capodanno (I bassotti n. 75) e Una buona tazza di tè (I bassotti n. 109).

Questo romanzo si svolge nella casa della vittima Hubert Greeve, è una tradizione di famiglia festeggiare da parte dei familiari il suo compleanno, anche se Hubert Greeve non è amato da nessuno per la sua avarizia e per non aver aiutato la famiglia in un momento di difficoltà economica.

L’uomo viene ucciso con un colpo di pistola proprio mentre sta giocando a carte con uno dei suoi nipoti, nella stanza vi sono anche altri parenti ma nessuno si accorge di nulla, neanche dell’esplosione del colpo di pistola forse perchè nello stesso istante un cameriera aveva percosso il gong cinese che era nel salone.

Sarà compito del detective Ludovic Travers, già apparso in altri romanzi, risolvere il difficile mistero.

L’autore:

Christopher Bush (1885-1973), figlio illegittimo nato in Inghilterra da una famiglia di quaccheri, fu uno degli autori più prolifici della Golden Age del giallo. Insegnante di scuola, scrisse il suo primo mystery nel 1926 e continuò ininterrottamente per quarantadue anni arrivando a realizzare 62 opere. Il suo personaggio per eccellenza, il detective Ludovic Travers, fece il suo esordio nel 1929 in The Perfect Murder Case. Timido e riservato, ma generoso e dotato di grande raziocinio, Travers collabora regolarmente con Scotland Yard e in particolare con il sovrintendente George Wharton, scorbutico e decisionista, dai caratteristici baffi spioventi. La peculiarità dei romanzi di Bush è quella di dotare i personaggi sospetti di alibi apparentemente inattaccabili che poi, grazie a una paziente e minuziosa analisi, vengono smontati fino alla dimostrazione della loro evidente falsità. Nonostante la produzione letteraria di Bush sia arrivata fino alla seconda metà degli anni Sessanta, le opere più significative sono quelle degli anni Trenta, tra le quali meritano una particolare menzione Dancing Death (1931, Omicidio a Capodanno), Cut Throat (1932) e The Case of the Dead Shepherd (1934, Una buona tazza di tè).

La “quarta”:

Che i rapporti tra il vecchio Hubert Greeve e i suoi quattro nipoti non siano idilliaci è un eufemismo bello e buono. Greeve è un uomo tanto ricco quanto malvagio e non fa alcun mistero del disprezzo che prova per loro. I nipoti, d’altro canto, non gli perdonano l’ostinato rifiuto di mettere il suo patrimonio a disposizione della famiglia dopo che la crisi dei primi anni Trenta li ha lasciati in gravi difficoltà economiche. Ma nonostante il perenne conflitto, una tradizione viene sempre rispettata: nel giorno del compleanno dello zio tutti loro si riuniscono nella sua villa nella campagna inglese per festeggiarlo. Questa volta, però, qualcuno ha riservato a Greeve un regalo particolarmente sgradito, perché il vecchio viene ucciso da un colpo di pistola mentre si trova nel soggiorno a giocare a carte con uno dei nipoti. Gli altri, pur essendo presenti nella stanza, giurano di non aver visto né sentito nulla giacché il rumore dello sparo è stato coperto dal suono di un grande gong cinese percosso dal domestico. Dunque chi è stato ad ammazzare Greeve e come ha fatto? L’assassino aveva forse un complice o qualcuno lo sta coprendo per motivi personali? Anche un genio dell’investigazione come Ludovic Travers avrà il suo bel daffare per rispondere a tutti gli interrogativi sollevati da questo caso.

Christopher Bush, Il caso del gong cinese (The Case of the Chinese Gong, 1935)

Traduzione Dario Pratesi

Polillo Editore, collana I bassotti 143, pagg. 251, euro 15,40