Gli omicidi della “Z” ;di Jefferson Farjeon, Polillo 2014.
Atmosfera deprimente per Richard Temperley durante il lungo viaggio in treno con un vecchio accanto che russa continuamente (da strozzarlo). Fermata ad Euston e possibile dormitina nella sala fumatori di un hotel dove va anche quel rompitimpani. Le cinque e un quarto. Una bella signora esce di fretta. Lui si sistema su una poltrona. Ma c’è qualcosa che non va. Non sente il fastidioso russare. Il vecchio è stato ucciso con un colpo di pistola dalla finestra sulla quale viene trovata una “Z” di metallo rosso che provocherà in seguito altri morti ammazzati.
Farne il riassunto è un po’ complicato. Diciamo che lo stesso Richard è sospettato dall’ispettore James, cercherà di trovare la “signora”, in effetti Miss Wynne, verrà pedinato, ci saranno due viaggi in taxi molto movimentati (uno addirittura da incubo per il tassista), finale con scontro aperto e insomma una vicenda perfettamente ingarbugliata, intessuta da un tourbillon di dialoghi, che si porta dietro una vecchia storia di rapina. Eccellente inizio con atmosfera davvero misteriosa. Per il seguito, de gustibus.
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