Certamente Aldo Lado è tra i migliori registi sceneggiatori che hanno saputo trasferire il fascino segreto (e anche un po’ morboso) di Venezia nell’Italian Giallo
cinematografico. Chi l’ha vista morire? è uno dei film che ho recuperato tra i primi quando, all’inizio degli anni 2000, cominciai a studiare il “thrilling” italiano sistematicamente.
Essendo del 1973 quando uscì in sala ero ancora in quella fascia di età che raramente vedeva gialli e polizieschi italiani. Una questione di pregiudizio, in parte causata dai divieti ai minori ma anche un po’ dall’educazione familiare che permetteva più facilmente visioni di film americani che italiani. Errore, ripeto, ma all’epoca c’era, soprattutto nelle preoccupazioni degli educatori, l’idea che il prodotto nazionale fosse di exploitation, “estremo” e non adatto ai giovani. Le coltellate di Pyscho si potevano vedere perché erano di Hitchcock. Quanto fosse errata questa concezione lo scoprii dopo e, sinceramente, se confrontiamo la produzione di quegli anni con quella odierna... lasciamo perdere e torniamo a parlare di questo film che, sull’argomento “Venezia in Giallo” resta uno dei miei preferiti. Come intreccio, come personaggi e atmosfere.
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