Che Venezia sia uno dei tesori che noi italiani faremmo bene a tenerci cari è fuor di dubbio. È anche, innegabilmente, uno degli scenari più affascinanti e misteriosi che si possano immaginare. Ho frequentato da turista numerose volte la città sulla laguna, fotografando cercando e spesso fantasticando su mille storie. Un po’ come credo accada a tutti i narratori che amano immergersi nelle suggestioni di un posto e poi finiscono per entrarci inventandone alcune personali. Storie che, nella mente, diventano parte reale della città. Fa parte del fascino di questi luoghi magici. Dalle avventure di Corto Maltese sino ad alcuni romanzi di David Hewison ho sempre trovato spunti per esplorare, almeno con la fantasia, calli e sottoporteghi.
Ho scritto diversi racconti brevi del mistero ambientati a Venezia, dallo storico Milady a Venezia al più recente Donna con viso di pantera che è un omaggio al thrilling italiano anni ’70. Il palazzo dalle cinque porte, presto in edicola nel Giallo Mondadori, è un romanzo più complesso che racchiude nella cornice veneziana diverse suggestioni di giallo e mistero cucinate dalla mia fantasia in maniera originale.
È innegabile però che nel scorso degli anni molti libri e film mi abbiano aiutato a focalizzare le atmosfere del racconto. In particolare noto che non è la Venezia solare, più glamour che ha attirato in questo senso la mia fantasia. Per la verità c’è stato spazio anche per quella in due avventure del Professionista, un universo in cui tutto è un po’ più scintillante e sopra le righe. Per il mio thriller volevo una Venezia più nebbiosa, umida, invernale. Un luogo magico ma al tempo stesso risuonante di rumori inquietanti, in cui le figure apparivano e sparivano tra la nebbia e i ponti tra i vecchi palazzi come tra le quinte di un teatro.
Penso che, tra gli altri, fu un film del 1973, oggi riproposto in una bella versione restaurata che val la pena di rivedere. Don’t look now, tradotto in italiano con A Venezia un dicembre rosso shocking è un film di Nicholas Roeg, autore di qualità che propone un thriller parapsicologico di grande atmosfera. Forse non il preferito di chi ama il mystery classico o i film dal ritmo adrenalinico, ma sicuramente interessante.
La prima volta che lo vidi, convinto di assistere un po’ a un thrilling all’italiana rimasi piuttosto perplesso. È invece ricollocandolo nella sua epoca e nella produzione dell’autore che se ne comprende il valore. Ricordiamo che siamo negli anni del grande successo dell’Esorcista di Friedkin e dei suoi epigoni. Benché non vi sia nulla di demoniaco sono presenti alcune influenze sovrannaturali, diversi fatti inspiegabili che ben si abbinano con l’atmosfera veneziana che ammiccano anche a quel filone oltre che al classico Italian Giallo nostrano. Di fondo è una vicenda di precognizione.
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