Sono un testone. Un testone curioso. Curioso, soprattutto, della scrittura e di chi scrive. Anche di quella che a naso non mi sconfinfera. Ma a naso non vuol dire nulla. Bisogna leggere per essere certi. Così mi sono buttato a spiluzzicare nelle librerie senesi quei libri che hanno seguito la scia delle famose sfumature. Spiluzzica un giorno, spiluzzica due, spiluzzica tre alla fine ho terminato qualche variopinta sfumaturina.

Ed ecco in sintesi lo schema quasi identico per tutti.

Bla bla bla che ci do, bla bla bla che ci do, bla bla bla che ci do, bla bla che ci do, che ci do, bla bla che ci do che ci do, bla bla che ci do che ci do, bla che ci do che ci do che ci do, bla che ci do che ci do che ci do, bla che ci do che ci do che ci do, che ci do che ci do che ci do, che ci do che ci do che ci do, che ci do che ci do che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, che ci do, blaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.