- Sir Charles aveva la reputazione di essere ricco, ma non sapevamo quanto finché non abbiamo esaminato i titoli. Il valore totale dei beni si avvicinava al milione. - Dio mio! E’ una posta per cui un uomo potrebbe senza dubbio giocarsi il tutto per tutto. Un’altra domanda, Dottor Mortimer. Nell’eventualità che succedesse qualcosa al nostro amico qui presente – perdonerà la spiacevole ipotesi! – a chi andrebbe il patrimonio?
- Dal momento che Rodger Baskerville, il fratello minore di Sir Charles, è morto scapolo, il patrimonio andrebbe ai Desmond, che sono lontani cugini. James Desmond è un anziano ecclesiastico di Westmorland.
- Grazie. Questi dettagli sono di grande interesse. Ha mai incontrato Mister James Desmond?
- Sì, è venuto una volta a far visita a Sir Charles. E’ un uomo d’aspetto venerando, che conduce un’esistenza ascetica. Ricordo che rifiutò di accettare una qualsivoglia proposta di vitalizio da parte di Sir Charles, nonostante le insistenze di costui.
- E quest’uomo così frugale sarebbe l’erede delle migliaia di sterline di Sir Charles?
- Erediterebbe la proprietà perché è inalienabile. Ed erediterebbe anche i capitali liquidi, a meno che ciò non contrastasse con le volontà dell’attuale proprietario, il quale, naturalmente, può dare disposizioni diverse.
- E lei ha provveduto a fare testamento, Sir Henry?
- No, Mister Holmes, non l’ho ancora fatto. Non ne ho avuto il tempo, poiché ho appreso solo ieri come stavano le cose. Ma in ogni caso credo che il denaro non debba essere separato dal titolo e dalle proprietà. Questo era il desiderio del mio povero zio. Come può il proprietario ripristinare i fasti del Baskerville se non ha abbastanza denaro per mantenere decorosamente la proprietà? Casa, terra e dollari devono restare uniti.
- Più che giusto. Bene, Sir Henry, sono d’accordo con lei riguardo alla decisione di recarsi nel Devonshire senza indugi. C’è solo una condizione che devo porre. Lei non può assolutamente andarci da solo.
- Il Dottor Mortimer torna con me.
- Ma il Dottor Mortimer avrà i suoi pazienti da visitare, e la sua casa è a miglia di distanza dal Castello. Con tutta la sua buona volontà, non sarebbe in grado di proteggerla. No, Sir Henry, lei deve portare con sé qualcuno che le stia sempre accanto, e di cui si possa fidare.
- Non potrebbe venire lei stesso, Mister Holmes?
- Se le cose dovessero precipitare, cercherò di intervenire di persona; ma comprenderà che, data la mia vasta clientela e i continui appelli che mi giungono da diversi quartieri, mi è impossibile assentarmi da Londra per un periodo di tempo indefinito. In questo preciso istante uno dei nomi più prestigiosi d’Inghilterra rischia di essere trascinato nel fango da un ricattatore, e soltanto io posso impedire uno scandalo disastroso. Capisce certo che mi è proprio impossibile venire a Dartmoor.
- Chi mi raccomanderebbe, allora?
Holmes mi posò una mano sul braccio.
- Se il mio amico accetta, lei non potrebbe avere al suo fianco una persona migliore in caso di necessità. Nessuno può affermarlo con maggior sicurezza di me.
La proposta mi colse completamente alla sprovvista, ma prima che avessi il tempo di rispondere Baskerville mi afferrò la mano e la strinse vigorosamente.
- Bè, caspita, è veramente gentile da parte sua, Dottor Watson! – esclamò. – Lei sa in che situazione mi trovo e conosce la faccenda quanto la conosco io. Se verrà con me a Baskerville Hall e mi aiuterà a uscirne vivo, non lo dimenticherò mai.
Il miraggio dell’avventura mi aveva sempre affascinato, e mi sentii lusingato dalle parole di Holmes e dall’entusiasmo con cui il Baronetto mi aveva accolto come compagno.
- Verrò con piacere – dichiarai. – Non saprei come impiegare meglio il mio tempo.
- E mi ragguaglierà nei minimi particolari – soggiunse Holmes. – Nel momento critico, che arriverà senz’aaltro, le dirò io cosa fare. Suppongo che tutto possa esser pronto per sabato…
- Per lei andrebbe bene, Dottor Watson?
- Perfettamente.
- Allora, salvo contrattempi, ci incontreremo sabato a Paddington, per il treno delle dieci e trenta.
Ci eravamo alzati in piedi per accomiatarci quando Baskerville si lasciò sfuggire un grido di trionfo, e tuffandosi in un angolo della stanza estrasse uno stivale marrone da sotto un mobile.
- La scarpa scomparsa! – esclamò.
- Potessero tutti i nostri problemi svanire con altrettanta facilità! – disse Holmes.
- Ma è un fatto davvero singolare – interloquì il Dottor Mortimer. – Avevo perlustrato questa stanza da cima a fondo prima di pranzo.
- Anch’io – si associò Baskerville. – Pollice per pollice. Prima non c’era di sicuro nessuno stivale.
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