Curarsi con i libri di Ella Berthoud e Susan Elderkin, Sellerio 2013.
Appena letto il titolo visto e preso. Ho diversi malanni resistenti alle cure tradizionali che devo debellare. Vedi un problemino alla prostata che mi fa schizzare di continuo al gabinetto. Avrei risolto con qualche piacevole lettura. Per la prostata niente da fare (accidenti!) ma se si soffre di ritenzione anale basta leggere Tristam Shandy senza andare dal medico.
Confortato da questa scoperta ho seguito con più convinto interesse il nuovo approccio terapeutico. Qualche spunto in qua e là. Rimanendo nelle parti basse, per le emorroidi ci soccorre Downriver di Jain Sinclair dove si viaggia soprattutto a piedi (pericoloso stare seduti) e la prosa “densa e spiritosa” dovrebbe distrarci dal pensare allo sfortunato deretano. Un rimedio efficace per la flatulenza è Una banda di idioti di John Kennedy Toole. Qui troviamo Ignatius, “afflitto da problemi gastro-intestinali così disastrosi che si gonfia fino ad assumere proporzioni gigantesche”. Mal comune mezzo gaudio e ci scappa pure qualche risata (almeno a coloro che non soffrono di flatulenza).
Contro il fastidio ai denti da provare Il re della pioggia di Saul Bellow con il milionario Gene Hanserson tormentato da questo tormentoso tormento. Non ha pace in nessun luogo, neppure in Africa dove ritrova il solito se stesso con il ponte di denti su un lato della bocca rotto durante il viaggio. Mentre per il singhiozzo basta The Fit di Philip Hensher e per i reumatismi Marcovaldo di Italo Calvino. Rimedio infallibile il veleno delle api.
Non si curano solo i mali del corpo. L’avidità, per esempio, va trattata di brutto con Mastro don Gesualdo di Giovanni Verga e tutti noi sappiamo che fine faccia Gesualdo Motta che accumula e accumula la sua “roba” solo per vederla dissipata. La depressione, invece, trova giovamento con una iniezione di L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera, oppure attraverso l’alternativa, altrettanto valida, di Il male oscuro di Giuseppe Berto nei quali i due protagonisti, Tereza e Carmelo Samonà, potrebbero costituire validi punti di riferimento.
Se ci sentiamo idioti (e almeno una volta al giorno succede) c’è proprio l’Idiota di Fëdor Dostoevskij a venirci in soccorso che Leo Muskin, lo stupidone di turno che non comprende i complicati meccanismi della società, è pure simpatico e viene seguito con affetto.
La rabbia, intesa nel senso di incazzatura, si può alleviare prendendo come pillola Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway in cui il sopracitato non se la prende manco pe’ gnente per quante gliene capitano su quella disgraziata barchetta in mezzo al mare. Perfino quando gli squali divorano il pesce che lo ha fatto impazzire.
Chi ha timore della vecchiaia prenda un po’ per volta, la sera dopo mangiato, magari con un bel bicchiere di chianti o di vernaccia, La briscola in cinque di Marco Malvaldi. Cinque vecchietti, appunto, che si ritrovano ogni giorno al BarLume di Pineta in provincia di Livorno. Qui “cicalano” sulla vita che non possono più vivere e tra una chiacchiera e l’altra risolvono anche qualche caso di omicidio.
Dunque un libro per tutti i mali di oltre seicento pagine da mandar giù al bisogno.
Fra poco anche in farmacia.
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