Victor L. Whitechurch, agli inizi dello scorso secolo era molto noto per i suoi gialli ambientati sui treni e creò il personaggio di Godfrey Page che si può definire il primo “detective ferroviario”.
Successivamente, a partire dagli anni venti chiuse con i romanzi “ferroviari” per passare a scrivere normali romanzi gialli come il presente Il delitto della portantina (Murder in the Pageant, 1930)
In tutto ha scritto quasi trenta libri che trattavano anche temi diversi dal giallo come libri religiosi o impostati sulla chiesa.
Il delitto della portantina è un romanzo ben scritto con un mistero ben congegnato che assorbirà l’attenzione del lettore.
Il tutto si svolge nel Frimley Manor il cui proprietario ha organizzato la rievocazione di una storica visita che fece la Regina Anna alla grande tenuta di campagna nel 1705.
Vi partecipa tutto il paese ma non tutto va per il verso giusto, ci sarà un omicidio e un furto di gioielli.
Sarà compito della polizia locale e del capitano Roger Bristow, che nel passato ha lavorato nei servizi segreti, risolvere tutto il mistero
L’autore:
Victor L. Whitechurch (1868-1933), inglese, divenne pastore anglicano dopo gli studi al Chichester Theological College e alla Durham University. Esordì nella narrativa verso la fine dell’Ottocento con una serie di racconti gialli ambientati sui treni, la sua grande passione, e pubblicati su varie riviste. Nel 1903 diede vita al personaggio di Godfrey Page, il primo “detective ferroviario” della letteratura poliziesca, e successivamente a quello di Thorpe Hazell, anche lui dedito a risolvere misteri a bordo dei treni. I casi di Hazell vennero raccolti nel volume Thrilling Stories of the Railway (1912), molto apprezzato da Ellery Queen che lo inserì nel suo autorevole Queen’s Quorum. Fu solo in tarda età che lo scrittore passò al romanzo giallo, pubblicando nel 1924 The Templeton Case al quale seguirono The Crime at Diana’s Pool (1927), Shot on the Downs (1927), The Robbery at Rudwick House (1929), Murder at the Pageant (Il delitto della portantina) e Murder at the College (1932). Whitechurch scrisse anche diverse opere non di genere che si distinguono per l’ottima qualità letteraria.
La “quarta”:
Sono passati 224 anni da quando la regina Anna d’Inghilterra, nel 1705, visitò Frimley Manor e i territori circostanti. Per commemorare l’avvenimento, Sir Harry Lynwood, il proprietario della dimora, decide di allestire una grande rappresentazione in costume d’epoca, utilizzando addirittura la medesima portantina servita allora per trasportare la regina. La rievocazione riscuote un grande successo, e Sir Harry è giustamente orgoglioso quando quella sera si siede a tavola con i suoi ospiti. Insieme a lui ci sono i figli, un paio di amiche di famiglia, il capitano Roger Bristow, già uomo di punta dei servizi segreti, il parroco del luogo e Jasper Hurst, il nuovo vicino. Verso l’una di notte, dopo che gli ultimi tiratardi si sono ritirati, il capitano Bristow vede dalla finestra della sua stanza qualcosa che lo incuriosisce e scende a investigare. La porta d’ingresso non è chiusa. Affacciandosi in giardino, scorge due individui che stanno trasportando la portantina, ma non appena si accorgono della sua presenza l’abbandonano e fuggono. All’interno c’è un uomo, e Bristow fa in tempo a raccogliere le sue ultime parole: «La fede». Di questo giallo del 1930 i critici Barzun e Taylor hanno scritto: “Il meglio di Whitechurch. L’ambientazione è eccellente, i personaggi tutti credibili e l’azione e l’indagine procedono a ritmo serrato dall’inizio alla fine”
Victor L. Whitechurch, Il delitto della portantina (Murder in the Pageant, 1930)
Traduzione Sara Caraffini
Polillo Editore, collana I bassotti 129, pagg. 266, euro 15,40
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