Con il titolo Farfalla nera (2012) arriva in libreria la seconda indagine del commissario Bertè.
Le indagini di questo commissario di nome Gigi Bertè sono scritte da Emilio Martini che è uno pseudonimo dietro al quale si cela un autentico vicequestore che opera in un commissariato italiano.
Nel fascicolo personale del Commissario Berté (42 anni, alto 1 metro e 85, capelli brizzolati e di origine calabrese ma ormai da anni a Milano) c’è una macchia nel suo passato, un buco nero che gli è costato il trasferimento da Milano a Lungariva, uno di quei paesini liguri che sono troppo pieni d’estate e troppo vuoti d’inverno.
A Lungariva ha preso alloggio nella pensione di Marzia, bella donna ma un poco troppo in carne, a lui piacciono le donne magre e un poco stronze.
Ha già avuto occasione di dimostrare il suo acume in un fatto di sangue avvenuto in piena estate e che abbiamo letto ne La regina del catrame, pubblicato sempre da Corbaccio.
Ora siamo alla fine del mese di novembre e avviene un omicidio che colpisce tutti gli abitanti del paese: la conosciuta e stimata preside del liceo San Giorgio di Genova, la professoressa Groppini è stata uccisa, colpita alla testa con un corpo contundente, hanno trovato il suo corpo riverso in una strada.
Dalle prime indagini il vicequestore Bertè ha modo di rendersi conto che nella vita della donna ci sono molti aspetti poco chiari e dietro una apparenza di vita esemplare ci sono possibili motivi, tra le sue conoscenze, di invidia, tradimenti e desiderio di vendetta.
Nel risolvere questo caso, per il vicecommissario sarà anche l’occasione per ritrovare l’ispirazione e mettere su carta un nuovo romanzo.
un brano:
"Era un martedì di fine novembre, una mattina di bassa pressione e pochi colori. Per intenderci: una di quelle più favorevoli all’insorgere dell’emicrania.
Non appena aveva aperto le persiane della sua stanza alla pensione Aurora e aveva visto quel cielo grigiastro, senza esitare Berté aveva ingollato il primo Sinflex della giornata. Gli avevano detto che l’unico modo per combattere il dannato disturbo era giocare d’anticipo e quindi, alla minima avvisaglia, ingoiava la pasticca arancione, una delle poche efficaci.
L’orologio segnava le 7 e 15.
Dopo la doccia si vestì, raccolse dallo scrittoio chiavi, cellulare, portafoglio e lo sguardo gli cadde sul suo PC sistemato accanto a un piccolo vaso di fiori bianchi."
L’autore:
Dietro lo pseudonimo di Gigi Berté si nasconde un vicequestore in carne e... coda, che opera in un commissariato italiano. Per ovvie ragioni di riservatezza, Gigi non ha potuto esporsi con il suo vero nome. Anche dietro il nome Emilio Martini si cela qualcuno in carne e... penna, che conosce bene il commissario e che però preferisce restare nell’ombra.
La “quarta”:
Gigi Berté, vicequestore aggiunto di origine calabrese, di residenza milanese e di... esilio ligure credeva di dover espiare le sue colpe nell’atmosfera sonnacchiosa di Lungariva sedando risse fra ragazzotti in vacanza e dirimendo annose vertenze sull’appropriazione indebita di una cabina da spiaggia. Ebbene, si sbagliava. È arrivato da pochi mesi ed è già al secondo caso di omicidio. E questa volta si tratta di una celebrità del luogo: la professoressa Adelaide Groppini, preside del liceo San Giorgio di Genova, ritrovata con il cranio spaccato vicino a un cassonetto della spazzatura.
Una donna, come ben presto scoprirà Berté, dalla vita in apparenza specchiata, ma con tanti lati oscuri. Come del resto tutto il suo entourage, rivestito di perbenismo da abiti firmati, ma traboccante di ipocrisie, tradimentie desideri di vendetta. Proprio quel che ci vuole al commissario Berté, non solo per dimostrare di che pasta è fatto, ma anche per ritrovare quell’ispirazione a scrivere che gli viene dalla rabbia per i morti ammazzati e per prendere le distanze dalla Marzia, la proprietaria della pensione in cui Berté abita, che lui sente già come un po’ sua e che invece è irrimediabilmente sposata...
Emilio Martini, Farfalla nera (2012)
Casa Editrice Corbaccio, collana Narratori Corbaccio, pagg. 180, euro 8,90
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