Nel 1995 aveva interpretato superbamente Jago nella trasposizione cinematografica della tragedia Otello, la prima in cui un attore di colore interpreta il ‘moro’.

Anche Nel bel mezzo di un gelido inverno (1995) parla di una compagnia d'attori shakespeariana.

Si allontana dal bardo con Frankenstein di Mary Shelley (1994), in cui recita al fianco di Robert De Niro, e Sleuth - Gli insospettabili (2007), con Michael Caine e Jude Law.

Merita di essere ricordato in Celebrity di Woody Allen (1998), Wild Wild West di Barry Sonnenfeld (1999) e Harry Potter e la camera dei segreti di Chris Columbus (2002).

Quest’anno ottiene una candidatura all'Oscar come miglior attore non protagonista per la sua interpretazione di Sir Laurence Olivier nel film Marilyn di Simon Curtis.

La serie del Commissario Wallander viene trasmessa in questa estate da Rai Movie il lunedì in seconda serata, un vero peccato per gli appassionati del Commissario e di Branagh. La serie è infatti un piccolo gioiello, gli esterni girati in Svezia rendono molto bene le atmosfere del romanzo, i ritmi pacati ma mai noisi lasciano sorbire il film come una piacevole lettura. Poche volte tante qualità ed eccelenze riescono a sommasi; qualità del soggetto letterario, qualità della produzione e grandissima qualità del protagonista principale.

Per questi telefilm Branagh è ingrassato, ha il volto sofferente e combattuto del commisario a cui da vita, inoltre la piega della bocca e degli occhi, il corpo che tende alla pinguedine, lo rendono incredibilmente somigliante agli ultimi anni di Hugo Pratt, il creatore dei Corto Maltese, tutto questo conferisce un fascino ulteriore alla serie.