E’ in libreria il thriller L’ora della caccia (The Anvil Corus, 1985) dello scrittore Shane Stevens.
La Fazi Editore ha il grande merito di averci fatto conoscere questo grande autore pubblicando nel 2011 il romanzo Io ti troverò (By Reason of Insanity, 1979). Precisiamo che negli anni ’70 la parola “serial killer” era praticamente sconosciuta e pertanto un romanzo che descriveva in maniera splendida e dettagliata la psicologia di una persona dalla mente deviata come il protagonista Thomas Bishop, colpì enormemente la fantasia dei lettori dell’epoca.
Nel presente romanzo l’autore, pur concependo una trama affascinante cambia totalmente registro e dopo averci fatto conoscere, nel precedente romanzo la società americana dell’era Nixon, ora sposta il suo sguardo sull’Europa della Guerra Fredda: da Parigi a Berlino Est un viaggio nelle trame oscure del controspionaggio internazionale. Una detective story dall’intreccio costruito su scatole cinesi, tra un’approfondita conoscenza dei fatti storici e le suggestioni di un tempo ormai lontano.
Il protagonista è il commissario César Dreyfus, lui è l’unico superstite di una famiglia ebrea sterminata ad Auschwitz e ora deve occuparsi di una faccenda che presenta molti lati oscuri.
Un uomo è stato trovato impiccato con una corda di pianoforte, si chiama Dieter Bock, ed è stato un capitano delle SS.
Molti fatti inducono a scartare la tesi del suicidio e molte potrebbero essere le persone e le organizzazioni che hanno inscenato la sua morte. Altre morti strane, ma collegate al capitano delle SS, fanno si che l’ispettore dovrà estendere le sue indagini anche in Austria e in Germania, perchè queste morti nascondono un complotto che coinvolge molti e che ha radici lontane.
L’autore:
Shane Stevens è nato a New York nel 1941. Nessuno è mai riuscito a scoprire chi si celava dietro il nome di Shane Stevens, scrittore che ha firmato, fra il 1966 e il 1985, quei sei interessanti romanzi.
Ufficialmente Stevens risulta deceduto nel 2007, ma anche questa notizia non è certa, mentre è certo che i suoi lavori sono stati apprezzati da scrittori del calibro di Stephen King e James Ellroy.
La quarta:
Aprile 1975. Parigi. Un uomo viene trovato impiccato a una corda di pianoforte. Il suo nome è Dieter Bock, un ex capitano delle SS. La tesi del suicidio non regge e l’indagine viene affidata all’ispettore César Dreyfus, unico superstite di una famiglia ebrea sterminata ad Auschwitz. Le piste sono innumerevoli e complesse, dal Mossad ai servizi segreti occidentali che si sarebbero serviti della collaborazione di Bock nel dopoguerra. Ma quando l’ispettore scopre che le morti di un banchiere svizzero, di un industriale belga e di un diplomatico inglese sono collegate, è l’inizio di una serie di colpi di scena in cui ogni certezza si rivela infondata. In una caccia senza tregua, César estenderà le sue indagini in Austria e in Germania sulle tracce del complotto più occulto e paradossale della Storia. Perché niente è ciò che sembra, la sete di vendetta può attendere decenni e tra le pieghe delle tragedie d’Europa si nascondono segreti che hanno condannato a morte chiunque li conoscesse. Fra criminali di guerra nazisti, tradimenti e servizi segreti, in una corsaa perdifiato che non lascerà scampo al più smaliziato dei lettori, con un protagonista impossibileda dimenticare, si dispiega l’ultimo romanzo di Shane Stevens, maestro riscoperto del crime novel cui hanno dedicato grandi elogi le firme più prestigiose, da James Ellroy a Stephen King, fino al nostro Carlo Lucarelli.
Shane Stevens, L’ora della caccia (The Anvil Corus, 1985)
Traduzione Fabio Pedone
Fazi Editore, pagg. 541, euro 18,00
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