In questi giorni è in edicola il n. 1300 del Giallo Classico Mondadori che presenta il romanzo Non è possibile di Mignon G. Eberhart.
Un giorno di ottobre dal cielo terso, intorno al lago scintillante gli alberi rossi e dorati sono avvolti da una nebbia sottile. Lungo la strada, vecchie case di mattoni e granito con porte massicce dai battagli di bronzo, dove il tempo sembra essersi fermato. In una di queste, casa Minary, ci si prepara ad accogliere Reg, primogenito ed erede
con la sorella Amy del capofamiglia da poco scomparso. È di ritorno dal viaggio di nozze insieme a Zelie, la misteriosa francese che ha appena sposato e che nessuno ha ancora visto. Un’avventuriera che mira al patrimonio, senza dubbio: è lei la causa della tensione che presto sconvolgerà l’armonia domestica, tra sospetti e risentimenti.
La fiduciosa Sewal, sorellastra nata da un’altra unione ed esclusa dall’eredità Minary, dovrà ammettere di aver sottovalutato la situazione, quando Reg verrà ridotto in fin di vita da un colpo di pistola. E salvare se stessa, quando la mano assassina si volgerà contro di lei.
Mignon G. Eberhart è nata a Lincoln, nel Nebraska, nel 1899 ed è scomparsa nel 1996. Nel 1929 ha scritto il suo primo giallo, La stanza n. 18, la cui protagonista, Sarah Keate, sarà l’eroina di una lunghissima serie. Ha vinto lo Scotland Yard Prize nel 1931 e il Grand Master nel 1971.
All’interno di questo volume si trova anche il racconto “Cool” di Barbara Gisolo.
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