I fuochi del nord di Derek Nikitas, Revolver 2012

Butto un po’ giù a braccio. Storie di conflitti interni ed esterni. Storie di infelicità. Le donne a farla da padrone.

Intanto siamo a Rochester negli stati Uniti. Prima donna, ovvero ragazzetta,  Lucia Moberg, ovvero Luc, “una quindicenne magrolina, un metro e mezzo d’altezza”, capelli neri, smalto nero alle unghie in macchina con suo padre Oscar ucciso durante un tentativo di rapina. Senso di colpa, in conflitto con la madre Blair che tenta pure il suicidio (lascio ad altri lettori il compito di circoscriverla), due amichette importanti, le gemelle Gina e Kit sul dark (mi sembra), si vede imprigionata in una vita senza speranza con la madre da accudire. Storiella breve con Quinn, ragazzo della famiglia accanto, sogni, incubi, allucinazioni tratte dalla mitologia nordica che le avvolgono la mente (ricordi delle fiabe paterne). Una prova feroce che l’attende.

Seconda donna la poliziotta Greta Hurd, quarantotto anni, ciocche bianche tra capelli biondi, niente trucco a mascherare le rughe della fronte, borse sotto gli occhi, suo minuscolo ufficio al quarto piano di “uno scatolone di cemento”. Compagno di lavoro Moe Arslan, diminutivo di Muhammed, musulmano di origine turca, baffi folti e capelli neri e, soprattutto, sangue freddo. Ricordi: la morte del padre a Buffalo nel suo laboratorio di falegnameria, contrasto con la figlia Sandy che sta per sposarsi, divorziata, si sente svuotata dal male che ha visto. Elemento catalizzatore la violenza “quello che viveva nel suo mondo di poliziotta le era sanguinato dentro, un grumo nero che le aveva avvelenato il cuore. Aveva perso la capacità di provare affetto per chiunque, persino per la sua bambina…”. Punto di riferimento per Luc. Non è convinta dell’omicidio a scopo di rapina.

Terza donna Tanya Yasbeck, legata a Mason, un balordo violento, aspetta un bimbo, vive in una povera roulotte, spera che il suo uomo entri nella gang dei suoi amici, il Club dello Scheletro. Personaggio vivo, addirittura forse quello meglio riuscito, con i suoi dubbi, le sue incertezze, la violenza accettata dagli altri (la fa sentire al sicuro) e quella ormai radicata in lei. Una umanità che vorrebbe emergere ma che non può (vedi l’incontro con Luc). Personaggi forti anche gli altri componenti della banda come, per esempio, Paula Dread, rasata e tatuata ai lati del cranio, cicatrice rosa sul collo, puttana e lesbica, stracciona puzzolente.

Storia interiore che si dipana piano piano, storia psicologia insieme a crudo realismo, seconda parte di movimento, ritmo più veloce, corse nella neve, prigionia, violenza. La ricerca del colpevole c’è, ricca pure di spunti, ricerche, domande, interrogatori (non manca neppure la solita videoregistrazione che aiuta), ma sembra affievolirsi di fronte alla coltre di angoscia nei rapporti, l’amore che svanisce, il senso della vita che pare perdersi e morire. Ma la luce della vita, testarda, resiste e continua.

Bel libro.

P.S. Qualche pagina in meno nella seconda parte avrebbe reso il libro più intenso.

Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it

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