Un delitto irrisolto, tanti moventi e apparentemente nessun colpevole. Sullo sfondo, la Valdicecina di inizio 800, il ritorno in Toscana dei Lorena, l'inizio dell'attività boracifera. Sono questi gli ingredienti di Finirai all'inferno ultima opera del 46enne pomarancino Giorgio Simoni, che ha di recente conquistato l'VIII edizione del premio di narrativa gialla inedita Delitto d'Autore, organizzato dall'Acsi di Lucca e consegnato lo scorso 22 Ottobre a Roma. "Quella dei gialli è una passione recente, che mi sta dando soddisfazioni sempre maggiori", ci ha spiegato lo stesso Simoni.
Giorgio Simoni è già al ventreesimo premio letterario in carriera, nonostante la letteratura per lui rimanga poco più che un passatempo. Sposato, con due figli e impiegato come tecnico in una grande azienda del settore energetico, ha iniziato scrivendo testi per canzoni, per poi passare alla narrativa riscuotendo i primi successi in ambito nazionale (come la pubblicazione di sei racconti) ma solo negli utlimi tre, quattro anni si è dedicato con più insistenza al mondo del giallo. "In questa ultima opera - ha concluso Simoni - il territorio della Valdicecina è al centro della narrazione, così come in tutte le mie storie: la vittima, l'ingegner Flaschi è un pioniere dello sfruttamento boracifero della zona (la "valle del Diavolo"), mentre il principale indiziato e suo antagonista, il sergente Scansabisogni, ha un passato molto difficile che dovrà tornare a galla".
Finirai all'inferno
di Giorgio Simoni
160 pagg
Distribuito ai soli soci ACSI
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