Una Londra notturna, di lampade a olio e pioggia, carrozze che investono malati e urgenze mediche da risolvere al più presto, ma comunque dopo cena. I giovani chirurghi svengono alle lezioni di anatomia, le belle donne sono sfigurate involontariamente dai loro amanti, luminari del bisturi. C’è un’atmosfera di tensione che attraversa tutta questa raccolta di racconti di Arthur Conan Doyle, fino ad ora inediti in Italia, anche quando le storie illustrano soltanto il lavoro quotidiano del medico nell’Inghilterra Vittoriana. Non c’è bisogno di morti o gravi malattie, è la mano dello scrittore a tenere sempre alta l’intensità dei racconti, tutti ricchi di dettagli tecnici.
Conan Doyle, del resto, ha fatto il dottore per quindici anni, prima in una baleniera e in un piroscafo, poi in un più tranquillo ambulatorio. Conosce bene la medicina di fine Ottocento ma pare più affascinato dall’aspetto umano, dal rapporto che si crea tra medico e paziente. I racconti sono stati pubblicati per la prima volta nel 1894, quando lo scrittore scozzese era già noto grazie al suo Sherlock Holmes, in cui aveva riversato la grande passione scientifica nata dallo studio della medicina.
LA LAMPADA ROSSA
di Arthur Conan Doyle
Passigli Editore, pagg. 173, euro 17,50
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