Chi ha ucciso Norma Jean? di Fabrizio Corona, Cairo 2011.
Devo avere nascosto qualche bel ciuffetto di masochismo tra i miei cromosomi. Forse il lascito di un cavernicolo che nei momenti di goduria si martellava di brutto nelle parti basse. E anche un bel po’ di ribelle spirito da bastian contrario, tipico della tradizione toscana. Mi sono ritrovato fra le mani (non vi dico come) il libro suddetto e la stramaledetta curiosità ha vinto la ripulsa per l’uomo. Non solo l’ho letto ma, come potete vedere, l’ho pure recensito, attirandomi, sono sicuro, le ire di parecchi lettori tra quelli che mi seguono con una certa fiducia. Eh, sì, me le vado proprio a cercare…
Nel “Prologo” la presentazione del “personaggio” che narrerà le vicende in prima persona: Nick Zaro, di professione paparazzo che lavora per le grandi riviste di gossip. Specializzato in missioni impossibili, odiato e temuto, adora la bella vita, le belle donne e le macchine di lusso, pochi amici e tanti nemici. Usa gli altri ed è usato dagli altri senza troppi problemi, una “vita spericolata come quelle dei film”. Praticamente quasi Fabrizio Corona.
Milano, caldo afoso, anzi torrido, una chiamata dall’ex amante Francesca Grimaldi, nota come Norma Jean, vero nome di Marilyn Monroe, che, passata di letto in letto, è diventata “una delle donne più potenti dello spettacolo”. C’è di mezzo uno scoop, lo scoop della vita, tra mezz’ora a casa sua. E Nick via come un fulmine. Norma è con un tizio di cui non riesce a distinguere bene i connotati, esce dalla casa, barcolla, cade a terra in un lago di sangue. Muore all’ospedale, qualche foto pure da morta (sennò che paparazzo è) e poi la frignata seguita dalla sbronza (anche i paparazzi hanno un’anima). Sospettato dell’omicidio, viene portato in gattabuia e difeso dalla avvocatessa Federica Bondazza (e bonazza) ex fidanzata di turno (ti pareva). Tornato a casa, è intervistato da Alessandra Testori, giornalista di “Repubblica” e tra i due nasce una simpatia e il desiderio di scoprire il colpevole. Entra in scena pure Diana Moreira, l’assistente “superfiga” di Francesca che prende il suo posto come conduttrice del programma “Cleopatra” e fa innamorare (lo giuro) il nostro bellimbusto. Baci, abbracci con quel che segue. Altra morta ammazzata Alessia De Bosis, la truccatrice di Francesca che sembra avesse per le mani uno scoop strepitoso da un milione di euro, finita sotto le ruote del treno della metropolitana spinta da un tizio con felpa e cappuccio. Indiziato il pezzo grosso Fernando Blanco Focera, fidanzato con Norma. Un altro paio di morti ammazzati con classico colpo di scena finale che pure un lettore scarso intravede con grande anticipo.
Un trucchetto giallistico risaputo, una storiella di gay e lesbiche, un po’ di sadomaso in un ritrovo milanese, un po’ buona tavola, un pò di sesso, un po’ di boria mischiata con un po’ di piagnisteo, un po’ di sciapita critica alla società in cui Nick stesso sguazza.
Stile forzatamente brillante senza averne la qualità e dunque ridicolmente banale, con battute esse stesse forzate e pure scontate (la secondina del carcere ora gorillessa, ora cuginetta di King Kong, ora l’australopiteca in divisa e così via se non peggio, vedi la bara che diventa la “scatola di legno”), per cercare di rendere il tutto più ganzo, più ghippo (si dice da noi), con uno sguardo al bel mondo che vorrebbe essere cinico e rimbomba futile come nel vuoto.
Da manata galattica.
P.S. Ho riletto in qua e là per togliermi il dubbio di essere stato condizionato dal giudizio verso l’uomo Corona.
Da rimanata galattica.
;;;;;;;;
Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it
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