Delitti in treno di A.A.V.V., Polillo 2010. “Qualcuno ha scritto che gli autori di gialli hanno dato alle ferrovie una cattiva reputazione. E non a torto, visto che fin dalla nascita del genere poliziesco treni di ogni tipo, dall’espresso transcontinentale, all’accelerato fino alla metropolitana, sono stati teatro dei più svariati delitti. Forse perché, agli albori della narrativa poliziesca, il treno veniva percepito come una sorta di macchina magica che esaltava il dinamismo e la velocità ed eliminava le distanze; avvicinava e nel contempo allontanava le persone, e con quel suo fascino quasi esotico poteva riservare un incontro inaspettato con l’avventura”.

Questa raccolta ne è una prova eclatante. Tredici racconti di autori sorprendenti che hanno in comune il treno e quello che può succedervi di inaspettato, appunto, come un furto o l’omicidio. O tutti e due insieme.

Se c’è il mistero della camera chiusa non può mancare quello del vagone chiuso (e ci si sta anche più stretti) dove c’è il morto ammazzato e nessuno è potuto entrare ed uscire. A volte capita di trovare una donna pugnalata sotto il sedile di uno scompartimento, oppure due cadaveri all’interno con una signora viva e disperata che vuole uscire e il caso si fa ancor più complicato per il povero detective di turno. Povero e nello stesso tempo geniale se riesce a risolvere strategie assassine più complicate di certe elucubrazioni filosofiche.

A volte, invece, succede che i passeggeri della metropolitana di Londra (siamo nel 1894) vengano uccisi con un colpo al cuore, mentre se ne stanno tranquilli a leggere nel loro scompartimento e nessuno riesce a capire il perché e il per come. Capita pure che un intero vagone pieno di quadri di valore scompaia all’improvviso e che addirittura un morto venga trasportato su un vagone per fare un lungo viaggio. Occhio agli ometti ossuti che incominciano a parlare di omicidi (non si sa mai cosa può frullar loro per la testa), occhio ai treni che viaggiano in parallelo e…e insomma non la faccio lunga: tredici storie, tredici pezzi da novanta (Christie, Cole, Doyle, Crofts ecc…), tredici piccoli capolavori e più di tredici morti. Domani devo andare da mia sorella che abita ad Alessandria. Con l’espresso delle…delle…no, prendo la macchina.

Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it

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