Con il romanzo Omicidio a Capodanno (Dancing Death) scritto da Christopher Bush la Polillo Editore ci presenta ancora un giallo tipicamente inglese che fu pubblicato nel 1931 e rimasto inedito in Italia.
Nel romanzo i personaggi si trovano completamente isolati in una villa, di proprietà di un giovane scienziato dove hanno passato in festa l’ultimo giorno dell’anno.
L’indomani però vari ospiti scoprono di essere stati derubati, ma non solo, un campione di un gas letale e prezioso è scomparso e infine si scopre che una giovane ospite è stata pugnalata a morte, e non sarà la sola persona a morire.
Non si può chiamare la polizia in quanto il telefono non funziona e le strade sono impraticabili per l’abbondante nevicata.
Sarà Ludovic Travers, investigatore dilettante e mente brillante, protagonista anche di altri romanzi, che indagherà in merito, risolvendo il caso.
L’autore:
Christopher Bush (1887-1973), figlio illegittimo nato in Inghilterra da una famiglia di quaccheri, fu uno degli autori più prolifici della Golden Age del giallo. Insegnante di scuola, scrisse il suo primo mystery nel 1926 e continuò ininterrottamente per quarantadue anni arrivando a realizzare 62 opere. Il suo personaggio per eccellenza, il detective Ludovic Travers, che compare anche in questo Omicidio a Capodanno pubblicato nel 1931 e finora inedito in Italia, fece il suo esordio nel 1929 in The Perfect Murder Case. Timido e riservato, ma generoso e dotato di grande raziocinio, Travers collabora regolarmente con Scotland Yard e in particolare con il sovrintendente George Wharton, scorbutico e decisionista, dai caratteristici baffi spioventi. La peculiarità dei romanzi di Bush è quella di dotare i personaggi sospetti di alibi apparentemente inattaccabili che poi, grazie a una paziente e minuziosa analisi, vengono smontati fino alla dimostrazione della loro evidente falsità. Nonostante la produzione letteraria di Bush sia arrivata fino alla seconda metà degli anni Sessanta, le opere più significative sono quelle degli anni Trenta, tra le quali, oltre a Omicidio a Capodanno, meritano una particolare menzione Cut Throat (1932) e The Case of the Dead Shepherd (1934).
la “quarta”:
A Little Levington Hall, la villa del giovane scienziato Martin Braishe, si è appena concluso il veglione di fine anno. Il padrone di casa aveva deciso di dare un ballo in maschera sia per rispettare una tradizione di famiglia sia per festeggiare l'importante scoperta di un nuovo gas. Gli ospiti si stanno ritirando nelle loro stanze quando all'improvviso salta l'impianto elettrico. Lì per lì nessuno dà peso alla cosa, ma l'indomani in molti lamentano il furto di denaro e oggetti di valore, e Braishe si accorge che un campione del suo letale e preziosissimo gas è scomparso. Non è però un semplice ladro quello che si aggira per la Hall: nella sua camera, infatti, la giovane attrice Mirabel Quest giace morta con il costato trafitto da un pugnale. E poco dopo anche suo cognato, lo schivo e cupo Denis Fewne, viene trovato privo di vita nel padiglione esterno dove stava terminando il suo ultimo romanzo. Ma perché non ci sono impronte sul manto di neve che circonda l'intera villa? Bisogna chiamare la polizia, e presto, ma la casa è del tutto isolata: il telefono è fuori uso, le strade sono impraticabili. Toccherà a Ludovic Travers, l'ingegno più brillante tra tutti gli ospiti della Hall, indagare su questi strani e spaventosi accadimenti per impedire all'assassino di colpire di nuovo.
Omicidio a Capodanno di Christopher Bush (Dancing Death, 1931)
Traduzione Dario Pratesi, Marco Polillo Editore, collana I Bassotti 75, pagg. 313, euro 13,90)
ISBN 978-88-8154-335-9
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