Il Fenobarbital è un composto del Barbital o acido 5,5-dietil barbiturico che fu scoperto da Fischer nel 1903.Il Fenobarbital è più stabile e con meno effetti collaterali:si tratta dell’acido 5-etil 5-fenil barbiturico,usato come ipnotico sedativo.La Dose Letale è di circa 80 mg/l.In questo caso ne abbiamo calcolati 40 che è la dose massima consentita,ma con la particolarità che è stato disciolto nel vino contenuto nel bicchiere i cui cocci Lei mi ha dato.E l’alcool è sinergico dei barbiturici,ne potenzia cioè gli effetti.E il tutto in un individuo soggetto ad aritmie. Commissario, commissario, ma che fa, dorme?

-Dio,tutto questo papiro,mi ha fatto venir sonno.Insomma Dottore,vuol arrivare al punto?

-Per dirla breve,i barbiturici presi in gran quantità specie con alcool causano una caduta della pressione arteriosa e morte per collasso, talvolta preceduto da coma.Il nostro era un soggetto cardiopatico.Ne deriva che l’assassino voleva addormentare il conte per annullarne le reazioni difensive prima di ucciderlo,ma senza volerlo lo ha ucciso.A proposito,il Fenobarbital si trova sotto nomi come Luminale o Gardenale.

-Porca miseria,e non lo poteva dire subito che si trattava di GARDENALE?

Ora tutto era chiaro. Uno dei presenti poteva avere avuto il movente per uccidere il Conte e il modus operandi indicava lui;diciamo che era stato lui in fondo ad autoaccusarsi..Per questo,invitò i presenti nella biblioteca,per le ore 19, facendo presidiare le uscite dai suoi uomini più fidati.

Innanzitutto dette notizia delle disposizioni testamentarie il notaio di Famiglia dott.Guidi, secondo il quale il maniero e terre adiacenti sarebbe passato al nipote, mentre al fratello o più indirettamente alla curia sarebbe stato versato un assegno di circa duecentotrenta milioni. Indiziato numero uno era il nipote, che però la mattina era stato assistito al capezzale dallo zio prete fino alle ore 14:la morte come aveva precisato il dott.Princigalli era avvenuta presumibilmente alle ore 13,50 o poco prima,e quindi l’alibi ferreo metteva il nipote in una botte di ferro.La cosa peraltro era confermata dal Cap.Piacentini,persona di tutta fede e amico intimo anche del conte.E allora?

Il Commissario Lessona ricostruì i fatti: quella mattina,il Conte aspettava effettivamente qualcuno.Si era chiuso nello studio,e lo aveva aspettato.Siccome il maggiordomo era uscito,per non andare al portone,aveva aperto probabilmente la finestra della Biblioteca all’arrivo del suo ospite,mentre ancora stava nevicando e quindi prima delle 12,45.Entrando nella Biblioteca quegli,colle scarpe bagnate,aveva lasciato delle impronte sul tappeto.Quindi dovevano aver discusso e, a causa di qualcosa, la discussione aveva trasceso i limiti finchè l’ospite in un momento in cui probabilmente il Conte non guardava doveva aver versato del Fenobarbital in un bicchiere,non quello trovato,perché l’esame svolto sommariamente da Princigalli non aveva rivelato presenza del barbiturico.

–E in quale?-disse il prete.

La tensione era palpabile.Tutti guardavano Lessona,ma uno tra i presenti sembrava più teso, secondo il maresciallo.

–Un altro,che l’assassino probabilmente avrebbe voluto portare via,ma che per qualche accidente dev’essersi rotto.E allora,egli ha raccolto i vetri,ma non tutti giacchè i miei uomini ne hanno trovato alcuni.Allora ha messo in esecuzione la seconda parte del piano:ha inscenato il suicidio. Impugnando una pistola calibro 22,ha sparato al Conte frapponendo alla pistola un cuscino e poi ha lasciato la rivoltella accanto.Solo che ha sbagliato tempia.Non è vero..M° Arnesi?Lei è il solo che non fosse di queste parti e che quindi non sapesse che il conte era mancino.Il suo complice ha confessato.

Arnesi non tradì alcuna smorfia.Impassibile ascoltò e poi con un sorriso a mezza bocca,rispose.

-Tutte supposizioni.Non avete nulla.E chi mi ha accusato ritratterà,quando dimostrerò al giudice che le sue son solo illazioni.Sicuramente sono state dichiarazioni estorte durante interrogatori non a norma.

-Lei dice?E secondo lei sono illazioni anche le prove schiaccianti raccolte?

-E quali sarebbero queste prove schiaccianti?

-Lei non sa che sui cocci di bicchiere che abbiamo trovato,c’era anche del sangue,il suo M°:quello che è uscito dalla ferita sul dito indice della sua mano destra,dove ha quel vistoso cerotto,scommetto. Abbiamo analizzato quel sangue:è dello stesso suo gruppo sanguigno, il raro AB negativo!

Arnesi con un balzo,cercò di fuggire e aggredì l’agente scelto Francolini,sottraendogli l’arma e cercando di sparare al Commissario:ma nulla accadde di ciò,perché una pesante croce cadde di piatto sulla testa del pianista,tramortendolo.“Sic transit gloria mundi”–sentenziò Padre Ardigò.Lessona tirò un sospiro di sollievo.

Qualche giorno dopo, Lessona relazionava in una sala tè vicino a Palazzo Gotico al Questore,la soluzione del caso.