Pepe Carvalho è sempre il migliore. Anche quando viene chiamato a Madrid, città dove il nostro detective non riesce mai a dormire, a sciogliere l’enigma del decesso di Arturo Araquistain, trovato morto con un mazzetto di viole nella patta aperta. Un delitto a sfondo sessuale? Ma tutto questo avviene a Prado del Rey, gli studi storici della Televisione spagnola, e molti suppongono che si tratti di una vendetta nella guerra per le ambite poltrone del nuovo potere. Carvalho scoprirà ben di più: politici socialisti, giovani bande musicali, emarginati, scrittori falliti o maltrattati e una ragazza di rara e prepotente bellezza mostrata nuda fin troppe volte sul piccolo schermo daranno colore e verità a un racconto di rara perfezione.
E poi: una colombiana assassinata nell’“Up and Down”, il club dei nuovi arricchiti barcellonesi, pieno di snob e di cafoni; un sociologo sessuale che ingaggia Carvalho per chiarire la morte di una cubista che trasgredisce le leggi della morale comune e soprattutto quelle della propria famiglia, ricca e bempensante. E, per finire, una storia amara come poche, di amore e disamore, con sette cadaveri, una ragazza in vendita che tenta di redimersi con lo studio, due vecchi, un principe sordido, un cane color cannella. Nessuno si redime, nessuno si salva, e Carvalho cena con sempre maggior disincanto insieme al vecchio amico Fuster, lassù a Vallvidrera.
Manuel Vázquez Montalbán
Che abbia scritto romanzi gialli o poesie, storie di più dichiarata vocazione sociale o manuali gastronomici, racconti del terrore o guide turistico-intellettuali, pamphlet o articoli di giornale, Manuel Vázquez Montalbán – catalano nato a Barcellona nel 1939, di famiglia operaia e comunista, incarcerato sotto Franco – ha raccontato un’unica grande storia: quella di una generazione che osserva la nuova Spagna con occhi ironici e disincantati, sospesa tra pessimismo e inguaribile gioia di vivere. Autore prolifico ed estremamente versatile, Montalbán deve la sua fama all’invenzione di Pepe Carvalho, il detective che fa da protagonista ai suoi romanzi gialli. Sorta di Marlowe mediterraneo, ex militante comunista, ex agente della Cia, gastronomo raffinato, intellettuale deluso che ha il vezzo di incenerire i libri nel caminetto – anche d’estate – Carvalho diviene il prototipo dell’antieroe, rivelandoci attraverso la sua malinconica ironia e il suo malcelato affetto, che ci troviamo irrimediabilmente condannati a vivere nel regno dell’ambiguo e della relatività. Originariamente impegnato nell’attività giornalistica come redattore capo e opinionista di politica internazionale di due importanti riviste spagnole - Siglo 20 e Triunfo – dal 1984 Montalbán ha collaborato con "El País". La sua vocazione all’attualità politica e sociale non è mai venuta meno, riproponendosi come la costante della sua produzione, anche quella apparentemente più svagata.
Manuel Vazquez Montalbán è morto per un infarto che lo ha colto all'aeroporto di Bangkok, mentre proveniva dall'Australia, il 17 ottobre 2003.
Titolo: Assassinio a Prado del Rey e altre storie sordide
Autore: Manuel Vázquez Montalbán
Traduzione: Hado Lyria
Collana: I Canguri
Pagine: 160
Prezzo: Euro 13
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