Il monastero delle anime perse (Garden of Hell, 2006) è un giallo un poco particolare in quanto si svolge all’interno di un monastero buddista situato vicino a Bangkok, e l’investigatore e padre Ananda un simpatico monaco buddista che prima di entrare in convento era nelle forze di polizia.
Il romanzo è stato scritto da Nick Wilgus scrittore e giornalista che vive proprio a Bangkok da oltre dieci anni lavorando per un quotidiano locale.
Il presente volume inoltre fa parte di una serie di romanzi che hanno sempre come protagonista questo monaco buddista, che vive nel monastero Wat Mahanet Monastery a Bangkok da vari anni e che prima aveva fatto il poliziotto per oltre vent’anni, prima nella squadra omicidi e poi nel settore antidroga. Il primo romanzo è Mindfulness and Murder (2003), mentre nel 2008 è stato pubblicato Killer Karma.
Un brano del romanzo:
Oltre a me, non c’era nessun altro. I latrati sembravano venire da lontano, dalla zona del Giardino.
Pensai a quel luogo e non riuscii a non rabbrividire.
Come potevano quei monaci vivere così vicino a uno spettacolo simile senza porsi delle domande, senza preoccuparsi delle possibili conseguenze?
O erano insensibili al sinistro fascino del Giardino?
Provai una sorta di terrore, come se l’oscurità e le ombre intorno al kuti nascondessero segreti impronunciabili
L’autore:
Nick Wilgus è nato nel 1964, ma come abbiamo scritto vive a Bagkok da oltre dieci anni, ha lavorato come giornalista per The Outlook una sezione del Bangkok Post e nel contempo era alle prese con la stesura dei romanzi di “Padre Ananda”.
Nei suoi romanzi l’autore miscela molto bene spiritualità, azione e colpi di scena a ripetizione.
Il monastero delle anime perse è un giallo avvincente, con la descrizione di situazioni esotiche e misteriose che vi sono all’interno di un tempio buddhista thailandese. Forse questo scrittore ha davvero inventato un nuovo genere.
Nick Wilgus è autore anche di altri lavori scritti con lo pseudonimo di Sulayman X.
E’ sposato con una donna Thai.
la “quarta”
Il monastero di Wat Yai si trova in una sperduta campagna vicino a Bangkok. Potrebbe essere il luogo ideale per trovare la calma e la pace necessarie per meditare, se l’abate Uddi non avesse deciso di costruirvi un parco di divertimenti dove sono messi in scena i supplizi che attendono i peccatori dopo la morte: Il Giardino dell’inferno.
I visitatori sono tantissimi, tutti morbosamente attratti dalle rappresentazioni raccapriccianti e dagli animali feroci che si annidano nella macchia. Ma una mattina di novembre, una tragica scoperta rende la violenza drammaticamente reale: sorella Moi è stata sbranata viva dai coccodrilli. L’abate e la polizia sembrano ben contenti di liquidare tutta la faccenda dichiarando che si tratta di un suicidio, ma non hanno fatto i conti con la determinazione di un investigatore un po’ particolare. Anticonvenzionale ex poliziotto, padre Ananda ha indossato la tonaca buddhista dopo la tragedia che ha investito la sua famiglia e nel tentativo di dimenticare si è rifugiato in un monastero di Bangkok. Ma il passato non lo abbandona tanto facilmente e le sue doti sono state notate dagli alti ranghi dell’ordine. Ecco perché, insieme con il suo fedele discepolo Jak, un piccolo orfano che ha salvato dalla strada, è stato inviato a Wat Yai per indagare sul sospetto suicidio. Con le sole armi della pazienza e della meditazione, padre Ananda deve affrontare il difficile compito di sollevare il velo che copre i loschi traffici nascosti nei meandri del monastero e di smascherare alcuni monaci che non seguono affatto gli insegnamenti del Buddha. L’inferno si trova anche nel cuore degli uomini...
Il monastero delle anime perse di Nick Wilgus (The Garden of Hell, 2006, Traduzione Barbara Bagliano, Garzanti Libri, collana Narratori Moderni, pagg. 204, euro 16,60)
ISBN 978-88-11-68629-3
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