“Ci sono libri di cui basta la parola (mi ricorda la pubblicità di un lassativo). Insomma il nome dell’autore per avere una garanzia di qualità. Come Donald Westlake…” ho scritto a proposito della recensione del libro Il signor omicidi pubblicato dalla Mondadori. Stesso discorso per Richard Stark, che è poi lo pseudonimo dei Westlake quando ci presenta le avventure di Parker.
Un binomio di successo. Indiscutibile. Se ci si mette in mezzo anche una casa editrice laboriosa e previdente come la Alacrán il gioco è fatto. Non può che venirne fuori un ottimo prodotto. Vedi Ultima corsa del suddetto autore dopo che sono state date alle stampe anche Terra bruciata, Dietro le sbarre e Nessuno corre per sempre. Tutte avventure inedite da prendere e portasele a casa.
Nel libro che ci interessa Parker è in fuga dopo una rapina andata a vuoto inseguito da cani e uomini. In cima alla collina incontra Tom Lindhal che gli offre rifugio. In cambio l’aiuto per un bel colpo all’ippodromo dove ha lavorato per tanti anni. Per vendicarsi di avere perso il posto per una testimonianza contro certi affari loschi che vi giravano intorno. Accordo raggiunto. Il colpo si farà seguendo i metodi esperti del Nostro. Non mancano i momenti tesi e difficili. La sua partecipazione con un gruppo di cittadini alla caccia di se stesso e di un suo complice. L’uccisione di un barbone scambiato per uno dei fuggitivi. Il riconoscimento della sua vera identità da parte di un paio di furbetti che vorrebbero sfruculiarci sopra e via discorrendo.
E Parker freddo, impassibile, impenetrabile. Sempre all’erta, di poche parole e di molti fatti. Addirittura gentile nella sua crudezza “Desidera, signore? Che posso fare per lei?”, “Be’” disse Parker, mostrandogli la pistola, “potresti aprire quel registratore di cassa e poi stenderti a faccia in giù sul pavimento dietro il bancone”. Da dargli subito i soldi, stringergli la mano e ringraziarlo pure. Anche quando dice “O ti lego, o ti uccido” c’è una sorta di grazia nelle sue parole. Meno grazia quando spara e non fallisce il colpo.
Tensione su tensione, stile secco, preciso, concreto senza tanti svolazzi, tutto concentrato sulle cose e sulla psicologia dei personaggi senza
mai eccedere. Uno stile segaligno come il suo autore che ci affascina fin dagli anni sessanta (o tempora, o moresse!). E allora ancora lunga vita al nostro Westark!
Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it
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