Un nuovo caso risolto grazie a Sherlock Holmes. Un raro scritto che potrebbe provare rapporti segreti tra Italia e Gran Bretagna a fine ‘800 ha infatti rivisto la luce grazie al lavoro di intelligence degli studiosi italiani del famoso detective creato da Arthur Conan Doyle. Si tratta della traduzione italiana del racconto “Il trattato Navale” che fu pubblicato nel 1895 su “Il Giornale”, il quotidiano controllato da Francesco Crispi, e che ha rappresentato il momento clou dell’evento della durata di tre giorni dal titolo “Il significato dell’insignificante. Sherlock Holmes a Villa Mirafiori”, organizzato a Roma dall’Associazione degli holmesiani italiani “Uno studio in Holmes” e dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza. Questo racconto è valso a Conan Doyle l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Mauriziano e si è ipotizzato che sia stata voluta da Crispi per rafforzare la voce che tra Italia e Inghilterra esistesse un patto navale segreto.
Nei tre giorni dedicati a Sherlock Holmes si sono alternate relazioni accademiche e scientifiche, dibattiti, una cena con delitto, proiezioni di filmati che hanno visto la partecipazione di oltre 200 appassionati di Sherlock Holmes italiani e stranieri. Nando Gazzolo, indimenticabile interprete dell’unico Holmes televisivo italiano, “La valle della Paura”, lo sceneggiato realizzato dalla RAI nel 1968, ha declamato quello che ha definito “un giallo italiano”: “La cavallina storna” di Giovanni Pascoli.
A fine convegno è stato eletto anche il nuovo presidente dell’ Associazione: si tratta di Alessandro Gebbia, Professore di Letteratura inglese, nella Facoltà di Lettere e Filosofia, Università La Sapienza, e holmesiano della prima ora ed è stato visitato il Museo Criminologico del Ministero della Giustizia.
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