E’ in libreria in questi giorni il romanzo scritto da Fabio Bussotti dal titolo L’invidia di Velazquez.
L’autore è nato a Trevi (PG) quarantacinque anni fa. Si è diplomato presso la Bottega Teatrale di Firenze nel 1984, diretta da Vittorio Gassman e Giorgio Albertazzi. Ha avuto come insegnanti, tra gli altri, Vittorio Gassman, Adolfo Celi, Vittorio Albertazzi e altri.
Ha lavorato in teatro con registi quali Vittorio Gassman, Adolfo Celi, Alvaro Piccardi, Ermanno Olmi e molti altri. In cinema, tra gli altri, con Liliana Cavani, Federico Fellini, Lkuigi Faccini, Maurizio Zaccaro, Mario Monicelli. Ha vinto nel 1989 il Nastro d'Argento come migliore attore non protagonista per il film Francesco di Liliana Cavani. Oltre che attore, Fabio Bussotti è autore teatrale e scrittore di soggetti e sceneggiature cinematografiche.
Attualmente è impegnato in teatro al fianco di Alessandro Gassman in
La Parola ai Giurati e sarà presto in tv tra i protagonisti della fiction Dottor Clown diretta da Maurizio Nichetti.
Il romanzo è un giallo interessante, con vari morti ammazzati (di preferenza professori universitari), c’è un investigatore, il commissario Flavio Bertone e c’è un segreto da scoprire che risale a molti secoli prima su di un quadro: Las Meninas dipinto appunto dal pittore spagnolo Diego De Silva Velàzquez. Visto poi che tra i vari personaggi c’è anche Pablo Picasso si può dire che parliamo sia di un giallo storico che di un “giallo d’arte”. La soluzione delle misteriose morti passa inevitabilmente nella giusta interpretazione del quadro sopracitato.
la "quarta":
Nel 1656, il grande pittore Diego De Silva Velazquez dipinge Las Meninas, la sua opera più originale e misteriosa.
A tre secoli di distanza, nel 1956, Pablo Picasso e l’antiquario Aronne Schilton, grazie a una geniale intuizione, vengono a capo di un enigma che l’artista aveva dissimulato all’interno del celebre quadro. La loro non è una impresa intellettuale né una ricerca da tavolino: infatti i due passano all’azione, mettendo in moto una catena di eventi inaspettata.
Alcuni di questi eventi vengono alla luce cinquant’anni dopo, a Roma, quando il commissario Flavio Bertone comincia a indagare sull’omicidio di un illustre studioso di Estetica, trovato ucciso nel suo appartamento. Il commissario è uno che non si accontenta delle apparenze: spinto dalla sua ostinazione, indirizza l’indagine verso persone, luoghi e fatti che i suoi poco acuti superiori giudicano, però, non pertinenti. Seguendo una pista fino in Spagna, Bertone diventa così, suo malgrado, un uomo solo alle prese con un mistero più grande di lui, dietro al quale si nasconde un potere dalla tradizione secolare, ma ormai segreto e dimenticato.
Intorno al commissario stanno amici e nemici, presenti e passati: un’affascinante funzionaria delle Belle Arti spagnole, il fedele ispettore Pizzo, un paio di accademici, lo stesso Velazquez, un inedito Picasso e un arduo Foucault, che parla dalle pagine dei suoi saggi.
Ma gli omicidi continuano — nessun delitto è abbastanza atroce per chi è consumato dal peccato dell’invidia — e non è detto che alla fine siano i buoni a vincere...
L’invidia di Velazquez di Fabio Bussotti (2008, Sironi Editore, collana Questo e altri mondi, pagg. 224, euro 15,00)
ISBN 978-88-518-0110-6
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