“E nessuno si è avvicinato lontanamente alla finestra, se pensate che possa averla colpita dal di fuori”, disse la poliziotta.

“Che bella poliziotta! Farebbe figura soprattutto su una passerella, peccato che la bocca sia come quella di un maiale!”. –“Ehm. Agente, come si chiama?”.

“Agente Luciana Paluzzo, agli ordini”.

“Libera o impegnata?”.

“Alteri, ma che fa? Sempre a caccia di gonne? Ma questa è una poliziotta..”.

“Embè ? Sempre femmina è.. OK, pensiamo alle cose serie”.

“In realtà l’ho pensato subito, ma la sbarre sono così fitte e gli spazi liberi così piccoli che sarebbe problematico uccidere usando proprio un coltello. Perché non allora una pistola? Già, mi chiedo questo: perché non hanno usato una pistola?”.

“Dott. Alteri, c’è una cosa che non vi ho detto: la vittima, forse temendo un attentato, indossava sotto la camicia una cotta d’acciaio”.

Alteri rimase di stucco. Possibile? Ma chi sapeva al paese che la portava ? E perché proprio una cotta? “Ecco perché non hanno usato una pistola. Perché non avrebbe avuto esito. Tranne le armi d’assalto, di uso bellico. Ma che avrebbero fatto un rumore infernale ed avrebbero individuato l’assassino. Dio, ma il punteruolo ha lacerato il corpetto e si è conficcato nella schiena. Ma con chi abbiamo a che fare? Con Maciste?”.

Alteri, seguito da Sansa, uscì fuori. E il suo sguardo fu attirato da qualcosa. Si guardò attorno, scrutò l’osteria, e si disse: “Ma sto rincretinendo? Ne avevo contate due e ora sono tre”. E si avvicinò al muro presso l’inferriata della finestra. E un frammento di stoffa blu attrasse la sua attenzione: sembrava..

Due minuti dopo, ecco un altro colpo di scena: l’agente Luciana Palazzo, fu rinvenuta sanguinante alla fronte. Il dottor Menicucci la stava medicando.

” Qualcuno mi ha colpito da dietro, e sono andata a sbattere la fronte sul muro. Ho solo visto con la coda dell’occhio qualcuno che correva e scavalcava il muro di cinta”.

“E com’era di corporatura?”.

“Grosso quanto lei, anzi di più. Robusto come un toro”.

“Anche questa ci mancava..Però ora che ci penso, se ha scavalcato il muro ed è fuggito, basterà vedere chi, grosso, manchi all’appello, e avremo il nostro assassino. Deve essersi visto scoperto, forse ha capito di aver fatto un errore, ed allora..”, disse raggiante Sansa. “Ora non ho neanche più bisogno di lei”.

Ma non risultava assente nessuno di quelli presenti al momento dell’omicidio.

“Punto e daccapo”, ammise uno sconsolato Sansa davanti alla cabina e al corpo della vittima, in attesa che il magistrato che stava arrivando disponesse in merito.

“Debbo andarmene?”.

“No,No, Alteri. E’ solo che pensavo di avere..”.

“Già,già. Comunque ho capito come abbia fatto l’assassino ad uccidere la Bona”.

“Davvero ? Basta ora inquadrare l’assassino”.

“Già fatto. Io so chi sia”, fu il commento laconico.

Fu come se un petardo fosse scoppiato in una chiesa raccolta in un silenzio mistico: l’effetto fu devastante. Tutti lo guardarono, stupiti: i membri del seggio, gli agenti, l’agente ferita, il curato, il sindaco e l’oste.

“E non può andare da nessuna parte, visto che non è nella condizione di farlo. E’ qui, tra noi”.

“Già. Vi chiederete chi possa essere stato..Benissimo vi illuminerò.

Il dottor Menicucci, e noi l’abbiamo riscontrato, ha detto che la vittima non può essere stata colpita che alle spalle o da sinistra, da persona mancina, e provvista di una forza non comune. Perché, badate bene, l’arma che l’ha uccisa, un punteruolo, è penetrato sin con il manico nella ferita, per di più perforando una cotta in acciaio. Ma chi è questo energumeno con una forza così devastante? Di tipi grossi ne abbiamo alcuni davanti, compreso il sottoscritto. Io stavo pranzando in Osteria, Don Ceramicola pare stesse sulla soglia e il Comm. Mangialardi era ancora assiso al suo posto quando il dott. Sansa è entrato in scena coi suoi agenti. Quindi nessuno avrebbe potuto commettere l’omicidio. Tanto più che la vittima, prima di entrare in cabina ha aspettato circa trequattro minuti, fumandosi una mezza sigaretta, e solo dopo essersi apprestata in cabina ad aprire la scheda che è stata trovata ancora chiusa, è stata colpita a morte alla schiena”.

“Ma se così è avvenuto – intervenne l’oste – non può essere stato nessuno. E chi allora? Un fantasma?”.

“Lasciamo stare i fantasmi. E’ stata una persona in carne ed ossa”.

“Ma come? Ci ha appena detto che è stata assassinata mentre era in cabina, da sola. E nessuno vicino”.

“Appunto..”.

“Scusi, ma io non capisco”.

“Nemmeno io”, disse Sansa.

“Non vorrà dire che qualcuno dei rappresentanti di lista possa aver..”.

“In effetti questa è la sola possibilità sensata”. Piergiorgio Mattina della lista di estrema destra, Luigi Abbaiti di quella di centrodestra, Donato Miccoli di quella di sinistra, erano spaesati.