Nonostante ciò, nessuno avrebbe mai potuto lontanamente immaginare che in quello sperduto lembo d’Italia, in cui persino Madre Chiesa aveva dovuto lottare nei secoli per avere la meglio sui miti animistici e su quelli della Grande Dea Madre, in cui l’incedere del tempo era stato sempre uguale nei secoli, in cui si facevano da tempo immemorabile sempre le stesse cose, in cui si celebravano sempre meno battesimi e matrimoni, e in cui invece i funerali erano diventati l’attrattiva maggiore per i paesani, ma solo per loro, in quello sperduto paese, un funerale avrebbe richiamato ancor più l’attenzione.

A dire il vero, l’apparizione della minigonna in quel paese non vi era mai stata, e, di punto in bianco, l’apparizione di ragazze che esibivano magliette attillate non portando reggiseno al di sotto, aveva, per così dire, sorpassato in interesse la scoperta del villaggio di età neolitica, rappresentando uno sconvolgimento devastante in una comunità fossilizzata nell’antico e costante mutare dei tempi; cosicché ben presto uno schieramento trasversale, che attraversava tutti i partiti presenti a Castel di Bosco e tutte le associazioni, e a cui aderivano persone di diversa estrazione sociale, cominciò a serpeggiare e a cercare di incunearsi nelle varie liste, per ottenere l’allontanamento di tali persone dalle liste di appartenenza, innanzitutto della “spudorata” che mostrava il culetto e le tette agli sguardi concupiscenti. E così varie furono da allora le riunioni che seguirono sino al venerdì prima della domenica in cui dovevavo tenersi le elezioni.

Nella sezione del Partito di Centro, erano tutti incarogniti.

“Basta. E’ ora di finirla. “Quella lì” non può venire qui e prendersi gioco di tutti noi. E’ una costante minaccia per tutti: le donne la odiano perché tenta con le sue movenze i mariti, che poi rincasano con “voglie legittime” ma non sempre attuabili; gli uomini la seguono dovunque, cosicché un codazzo che si vede da lontano, si muove a destra e sinistra, in basso e in alto, quando lei si muove per le strade del paese; e infine, è un esempio assai poco edificante per fanciulli e soprattutto per le ragazze che cominciano a pensare in modo del tutto diverso da quello di qualche mese fa”.

Nella sezione del partito di centrodestra, erano più che incarogniti.

“La Chiesa è scesa finalmente in piazza. Era ora che si muovesse! Con il Concilio Vaticano II si son fatte troppe concessioni. E questo è il risultato: capelloni, droga, disobbedienza civile, divorzio, aborto, pornografia e ora anche il seno esibito pubblicamente. Ma dove andremo a finire ?”.

Nella sezione del partito di estrema destra, erano veramente incavolati, “neri”.

“Quella svergognata proprio nel nostro paese doveva venire ad esibire il suo sconcio passeggio ? Oddio, è certamente una bella ragazza: ma poi proprio a Castel di Bosco doveva venire? Perché non in un altro posto? E poi vedete una cosa evidentissima: dal comitato centrale di quale partito è stata qui inviata a capeggiare la lista? Dai comunisti. Sono loro quelli da cui dobbiamo difenderci: stanno minando le basi della nostra civiltà con sovvertimenti morali. Non ci faremo mettere il piede sul capo. Quella spudorata dovrà andare via, o indossare il reggiseno. Altrimenti..”.

Nella sezione del partito di sinistra dichiarata, l’aria non era poi tanto diversa.

“Ma perché i compagni ci hanno fatto questo? Perché inviarci una compagna, come ‘sta Luisella Bona. A parte che è un’azione di basso livello, quasi che non credessero in noi; e poi, ci avessero inviato qualcuno che fosse qui di utilità: e invece.. questa qui, che ci ha messo il paese contro. Tutti quelli, e sapete bene che le donne son state anche loro con noi, che ci erano vicini, ci stanno abbandonando. Porca miseria, cosa e come dobbiamo fare ?”.

Per non parlare di Don Luigi Ceramicola, che prima ad un codazzo di fedelissime fedeli, più bigotte che fedeli, poi ad una massa di fedeli sempre più grande, lanciava i suoi strali. Pareva in fin dei conti, che quello che ci avesse ricavato di più da questa situazione, era proprio Don Luigi, giacchè la chiesetta, che prima era desolatamente vuota e in cui qualche famiglia seguiva ancora la messa, ora sembrava piena come ai tempi di quando era stata costruita.

E la tensione saliva.

Poi Luisella Bona, oltre che procace era anche libera, cosicché ben presto vari spasimanti si erano proposti, e già qualche scazzottata aveva portato giovani e meno giovani all’Ospedale, giù in Valle. E si mormorava che la ragazza toscana, avesse intrattenuto rapporti liberi e prematrimoniali con parecchi uomini, stimati padri di famiglia.

Insomma, la vigilia delle elezioni non fu così tranquilla. E dire che ben altri problemi avrebbero potuto essere affrontati in un paese sconvolto da un recente terremoto che aveva devastato la parte antica, tra cui anche il piccolo Municipio, e la Scuola Elementare.