Parto da Ultima sentenza di John Grisham, Mondadori 2008. Abbiamo Carl Trudeau,
il classico magnate americano proprietario della Krane Chemical, una fabbrica di rifiuti tossici che smaltisce non proprio secondo i dettami della legge. Un gruppo di cittadini gli fa causa. Perde al primo grado di giudizio. Quaranta milioni di risarcimento. Ma manca
la sentenza della Corte Suprema del Mississippi. La sentenza è fatta da giudici e i giudici sono esseri umani. Soprattutto uno, quello che farà pendere l’ago del
la bilancia in un senso o in un altro è umano…
Se una si chiama Helen Knode non può che scrivere noir. O meglio una che si chiama Helen Knode e ha sposato James Ellroy (sì, proprio lui) non può che scrivere noir. E infatti ha scritto Nero Los Angeles, Sartorio 2008, storia di una giornalista che si ritrova nel
la propria vasca da bagno un cadavere. Logico che debba fare qualcosa. In questo caso scoprire chi e in che modo le ha preparato questa bella sorpresa…
Di racconti in giro ce n’è da dà a’ maiali (tanto per usare un’espressione terra terra ma molto concreta). Però quelli inseriti in Tracce d’America, Mondadori 2008, sono il meglio del meglio dei racconti pubblicati in Usa e Canada nel 2006, secondo il parere del noto Scott Turow che ne ha curato la raccolta. Per chi vuole sapere come nasce e si sviluppa un crimine e, magari, conoscerne anche gli effetti in chi lo compie allora vale la pena di leggerlo. Con l’avvertenza di non rimanerne affascinati che di morti in giro ce ne sono anche troppi.
Anche a ottanta anni circa si può sempre scrivere un libro (anche a novanta qualcuno dirà, allora anche a cento che c’entra…) soprattutto se ci si chiama James Lee Burke e si ha alle spalle un discreto numero di capolavori, e comunque di ottimi risultati a cui si può aggiungere L’urlo del vento, Fanucci 2008, dove ritroviamo il nostro Dave Robichaux come aiutante dello sceriffo di New Iberia. E dove ritroviamo anche New Orleans sconvolta dall’uragano Katrina e da una serie raccapricciante di violenza e azioni crudeli. Interca
late da domande sul perché e il per come della vita e da un amore sconfinato per
la Louisiana che si traduce in descrizioni che sono parte integrante del tessuto narrativo (frase un po’ accademica ma mi è venuta così).
Se volete un personaggio un po’ eccentrico (togliete pure il po’) allora vi conviene sobbarcarvi la lettura di 754 (avete capito bene settecentocinquantaquattro!!!) pagine del fu Stieg Larsson, affittare una piccola gru e portarvi a casa La ragazza che giocava con
il fuoco, Marsilio 2008. Potete così conoscere, oltre al “normale” giornalista Mikael Blomkvist, anche l’”anormale” Lisbeth Salander, punk, hacher, ladra, sesso di qua e di là (inteso nel senso maschio-femmina), additata come pluriassassina e insomma vedete un po’ voi come farà a difendersi…In bocca al lupo! (sia per la lettura che per il trasporto).
E’ ritornato l’ispettore capo Wexford di Ruth Rendell sulla quale c’è poco da dire tanto è conosciuta. Sul suo ultimo libro Il bosco maledetto, Fanucci 2008, possiamo invece dire che si tratta di un “cold case”, uno di quei casi cioè non risolti da tanti anni (troppi) e diventati, quindi, freddino. Chi gli ridarà un po’ di calore sarà proprio il nostro Wexford. Scontata, a dir
la verità, la mano morta che sbuca dal terreno di un bosco. Ma si sa, le mani dei morti preferiscono questi luoghi ombrosi e solitari…
Muoiono tutti. Di morte naturale è scontato. Io dicevo che nei romanzi polizieschi muoiono di morte non naturale, ma provocata deliberatamente, proprio tutti, di tutte le condizioni sociali. Anche un anonimo libraio che viene a scoprire un pericoloso complotto per truccare le elezioni politiche. In Il bibliotecario di Larry Beinhart, Giunti 2008. Satira socio-politica venata di una sapida ironia.
Dopo Kay Scarpetta ecco Win Garano, ufficiale della polizia del Massachussets, creato da Patricia Cornwell (ha fatto bene a cambiare. Ormai si sentiva una certa stanchezza…). Win Garano, dicevo, che se la deve vedere con il procuratore distrettuale Monique Lamont, una gnocca di nulla che si mette sempre in mostra con i suoi vestiti firmati Armani (ma anche senza vestiti) che ormai nei gialli (intesi in senso lato) c’è di casa e di bottega. Siccome vanno di moda, come si è visto con la Rendell, i “cold case”, eccone un altro fresco fresco (si fa per dire) di quarantacinque anni fa…
Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it
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