Una nuova mini-serie in quattordici episodi bimestrali è approdata in edicola. Dal 10 maggio, infatti, ha debuttato Jan Dix, una collana che porta il nome del suo protagonista, un insolito investigatore che si trova a risolvere misteri e a incappare in sanguinosi delitti legati al mondo delle opere d’arte. Carlo Ambrosini è il  creatore del personaggio edito da Bonelli. Dix è un investigatore atipico, certo. Non è un poliziotto, né un agente privato. Gli oggetti d’arte, però, sono anche oggetti di valore venale, quindi suscettibili di furto, trafugamento, falsificazione nello stesso prosaico modo di qualsiasi altro possibile bottino. Jan avrà a che fare, per cause di forza maggiore, con ladri, assassini, sequestratori, né più né meno di qualsiasi altro detective e, seppur con qualche riluttanza, sparerà e ammazzerà i cattivi. A differenza degli altri, però, per lui l’indagine non si limita al recupero dell’oggetto in questione, ma è accompagnata da un’analisi riguardante l’oggetto stesso. Cos’è che trasforma materiali poveri come la pietra, il legno, la tela in qualcosa dal valore inestimabile? L’arte! Attraverso le opere d’arte e la vita degli artisti veniamo sollecitati a gettare uno sguardo meno convenzionale sul mondo e sulla realtà, ad affinare una diversa percezione dello “stato delle cose” e, talvolta, a cogliere elementi sorprendenti riposti nel profondo della nostra stessa coscienza. Nelle sue investigazioni, Dix ci accompagna a “scoprire” anche questo.