Quanti gradiscono leggere romanzi storici e anche gialli ambientati in lontane epoche storiche già conoscono l’autore tedesco Gisbert Haefs di cui  la Marco Tropea Editore ha pubblicato in questi giorni il romanzo La spada di Cartagine (Das Schwert von Karthago, 2005).

Gisbert Haefs è nato a Wachtendonk am Niederrhein nel 1950. Ha lavorato come traduttore e curatore di opere di autori come Ambrose Bierce, Rudyard Kipling ed altri.

Ha scritto romanzi storici come: Annibale, Troia, Alessandro, Rajah, Alessandro in Asia ed altri e i gialli storici: Il mercante di Cartagine e Roma. La prima morte di Marco Aurelio tutti editi da Marco Tropea Editore.

I suoi romanzi sono molto apprezzati dai lettori per il loro forte potere evocativo, è un vero maestro della narrazione dei tempi andati e sa miscelare molto bene realtà storica e invenzione e fonde nel romanzo storico gli ingredienti del giallo, facendo un ritratto di una città del passato come Cartagine, molto interessante e con personaggi veri e calati nella loro epoca.

 

Riportiamo alcune righe iniziali del romanzo:

 

“Zabugu aveva ucciso e quindi doveva morire. Se avesse ammazzato un mendicante o pugnalato una piccola canaglia come lui, forse sarebbe stato condannato a una morte lenta: a lavorare in una cava di pietra, sepolto vivo, ma utile agli altri. L’uccisione di un uomo ricco e influente, invece, doveva essere espiata con la crocifissione: se il giudice non avesse deciso diversamente, l’assassino sarebbe stato Legato a una croce, gli avrebbero spezzato le braccia e le gambe e avrebbero lasciato che fossero il sole, la sete e il dolore a fare il resto. Ma Zabugu aveva commesso il crimine, o peggio, l’idiozia, di uccidere un uomo ricco che faceva parte dei duecento giudici. Perciò gli altri lo avrebbero di certo condannato a una morte atroce.” 

 

la “quarta”

L’omicidio del nobile Abdosir sconvolge Cartagine, amplificando la tensione per le imminenti elezioni governative. Sono passati dieci anni dalla prima guerra punica e a contendersi l’arena politica sono ancora la fazione del diabolico Annone e quella del grande stratega Amilcare Barca. Il reo confesso viene subito catturato, ma non convince Bomilcare, l’intraprendente capo delle guardie: che interesse ha un piccolo delinquente dei bassifondi a uccidere uno dei dignitari punici, assicurandosi un’atroce condanna a morte? E perché il delitto coincide con la misteriosa scomparsa di un’antica spada sacra, che secondo la leggenda è stata portata dalla Fenicia dalla stessa Elissa, la mitica fondatrice della città? Chi muove i fili di un vasto complotto per il potere che sembra coinvolgere i mercenari numidi? Gli indizi conducono Bomilcare fino ad Alessandria, quindi in Iberia e in una tenebrosa valle del deserto libico. Ad accompagnarlo in questo incerto viaggio, costellato di pericoli, tranelli e colpi di scena, la sensuale compagna Aspasia e il romano Letilio, l’audace amico-nemico di vecchia data.

 

La spada di Cartagine di Gisbert Haefs (Das Schwert von Karthago, 2005, traduzione Giuseppe Cospito, Marco tropea Editore, collana I Trofei, pag. 349, euro 17,50)

ISBN 978-88-558-0029-7