Con il romanzo Il segreto di Raffaello la scrittrice Lucia Bruni ci propone un giallo che si svolge alla fine dell’Ottocento in un paesino vicino Firenze e a parte la trama ben congegnata, il lettore viene ancora meglio inserito nell’ambiente e nel periodo dal fatto che i personaggi colloquiano tra loro con un linguaggio strettamente locale ma ovviamente comprensibile.
L’autrice è nata a Quinto Fiorentino è giornalista e unisce l’interesse per le arti visive a quello per le tradizioni e per il genere giallo. Ha pubblicato nel 1993 Mia nonna, Elena di Bombe (Polistampa), un affresco sulla vita e la lingua toscana del primo Novecento. Molti suoi racconti, prevalentemente gialli e noir, sono apparsi in raccolte antologiche e vari hanno ottenuto importanti riconoscimenti.
Ne “Il segreto di Raffaello” l’autrice ci racconta di un duplice omicidio che turba la tranquilla vita di un paese e sarà una ragazza del luogo, Esterrina che caparbiamente riuscirà a trovare l’assassino e come abbiamo detto per il lettore sarà l’occasione di scoprire come si viveva nelle campagne toscane ed il linguaggio usato.
Ecco la “quarta”:
Autunno 1898. Un duplice delitto getta scompiglio nel tranquillo paese di Querciaio, a pochi chilometri da Firenze. Due vittime, due donne: Ornella è morta affogata, Albina strangolata. Quale mano ha compiuto gesti di tale insensata violenza, e perché? Il paese si interroga, la polizia indaga, ma è solo grazie all’ostinazione della giovane Esterrina che si riuscirà a venire a capo della complessa vicenda.
Il racconto di una società rurale ormai perduta rivive attraverso i dialoghi in vernacolo che l’autrice ha fedelmente reso.
È il ritratto di un mondo semplice, ma non per questo immune dalle passioni che in ogni tempo governano, nel bene e nel male, i comportamenti degli uomini.
Il segreto di Raffaello di Lucia Bruni (2008, Dario Flaccovio Editore, collana GialloTeca 27, pag. 130, euro 12,00)
ISBN 978-88-7758-786-2
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