Quello spilungone gnoccolone di Jeffery Deaver ne ha creati di personaggi! A partire dai cicli di Rune, Pellam, Lincoln Rhyme (il più famoso) e, ultima nata, Kathryne Dance di cui ci siamo occupati qualche tempo fa. Oggi ci soffermeremo brevemente sul secondo, scovato ne L’ultimo copione, Sonzogno 2007.
“John Pellam ha deciso di prendersi una vacanza dal mestiere di location scout per tornare alla regia, suo amore di gioventù. Il film documentario che sta girando è ambientato nel famigerato Hell’s Kitchen- la “Cucina dell’inferno”- il quartiere di Manhattam dove convivono le più varie etnie tra guerre di gang rivali, prostitute e fiale di crack sui marciapiedi. Ha già trovato anche la star: Ettie Washington, ex cantante jazz di colore e memoria storica del luogo. Quella sera sta tornando proprio da lei per farsi raccontare altri aneddoti, ma nel momento in cui entra nel fatiscente palazzo dove vive l’anziana donna viene aggredito da una nube di esalazioni bollenti…”. Non la faccio lunga. Tutto l’edificio va a fuoco. Ettie viene ritenuta la responsabile. Ma in seguito altri edifici vengono bruciati. Il responsabile è un piromane psicopatico. Urge trovarlo al più presto. E Pellam ci si mette di buzzo buono.
Vediamo questo John Pellam: intanto è stato in galera, più precisamente a San Quentin, per avere dato cocaina all’attore Tommy Bernstein morto di infarto sul set di “Central Standard Time”. Primo ricordo durante un incendio l’automobile color porpora dei suoi genitori, una Studebaker, “bruciare lenta da cima a fondo”. Da tre mesi è fermo con il suo Winnebago Chieftain al Westchester Auto Storage. Ha lavorato come assistente sul set de “Lo Squalo” e “si ricordava di quando Spielberg aveva detto al direttore della fotografia di assicurare la macchina da presa al ponte della barca di Robert Shaw durante le riprese in location”. Da otto mesi non fa sesso “Si sorprese a fare il conto dell’ultima volta in cui era andato a letto con una donna. Si erano svegliati nel bel mezzo di una notte con il vento che sferzava il Winnebago assieme alla neve bagnata”. Tipo tranquillo ma all’occorrenza duro e coraggioso. Ecco come si sbarazza di un temibile capobanda “Tutto divenne sfocato. All’improvviso Corcoran si trovò a terra, a faccia in giù, il braccio destro disteso, e Pellam che gli stringeva il polso con cui impugnava la pistola”. Un colpo da arte marziale imparato da un coreografo quando faceva lo stuntman in scene da combattimento. Va pazzo per certi film come “Il cavaliere della valle solitaria” o “Il giorno della locusta”. Abbigliamento standard: jeans di solito blu o neri e stivali Nokona da cowboy. All’occorrenza vestito Armani (è proprio dappertutto!) vecchio di dieci anni. Adora le lentiggini. Rivelazione della madre. Non crede che suo marito, ormai morto, sia davvero il padre di Pellam. Continue lotte e botte. Resistente. Anzi, più che resistente. Se c’è da sparare spara e colpisce. Alla fine del libro si becca pure la rottura di un braccio.
Abbiamo la solita critica alla società, il solito psicopatico, uomo o donna che sia, che in questo caso si crede Cristo contro l’Anticristo. Il racconto ora è incentrato su Pellam, ora sullo psicopatico ora su Ettie, o meglio Etta Washington di settantadue anni. Stile fluido, sicuro. Che dire? Ben confezionato ma si nota la confezione.
Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it
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