C’è anche Asimov tra i giallisti, con questo Rompicapo in quattro giornate, Mondadori 2007 che si colloca sulla scia del giallo classico dove il morto serve a mettere in moto le “cellule grigie”. Un po’ di “casino” tra scrittori e librai.
La regina degli scacchi di Walter Tevis, minimum fax 2007, non è un giallo ma lo consiglio lo stesso a quei lettori che desiderano conoscere più a fondo il mondo degli scacchi. O meglio ciò che avviene nell’animo tormentato degli scacchisti. Personaggio “immortale” la piccola Beth Harmon “destinata a un’esistenza squallida come l’orfanotrofio in cui è rinchiusa”. Gli scacchi saranno il suo riscatto.
Insieme con Repubblica e L’Espresso dieci noir italiani tra cui Quo vadis baby? di Grazia Verasani con l’investigatrice bolognese Giorgia Cantini che decide di riaprire il caso di suicidio della sorella. Un’altra detective che si aggiunge ormai alla lunga lista delle sfigate (rileggere su questo sito Disgrazie e sesso della detective lady nel romanzo poliziesco). Qui la madre si scaraventa volontariamente con la macchina contro un cancello.
Thrillone psicologico Il giardiniere notturno di George Pelecanos, Piemme 2007, dove si intrecciano passato e presente e dove il centro dell’attenzione è rivolto soprattutto sulla famiglia, quando il poliziotto di turno vi rientra dopo un giorno di lavoro.
Chi vuole portarsi a casa un Leggero di qualità che superi di poco le centocinquanta pagine si assicuri Il Presidente di Georges Simenon, Adelphi 2007, pubblicato nel lontano 1958 ma ancora oggi ricco di suggestioni. Una indagine spietata dell’animo umano e la solita schiera di personaggi a tutto tondo come riesce al grande scrittore francese.
Interessante questo Arthur e George di Julian Barnes, Einaudi 2007. Praticamente due storie che si incrociano. Quella di George Edalji, un “mezzosangue” accusato ingiustamente di lettere anonime e uccisione di animali, e quella di Arthur Conan Doyle, il padre di Sherlock Holmes, che si offre di aiutarlo. La vicenda fece scalpore e suscitò vivaci polemiche nell’Inghilterra del primo novecento.
Sull’ultimo numero di Il Falcone maltese ci sono ben 50 (cinquanta) interviste a noti scrittori di giallo inteso in senso lato. Ora io sinceramente non ho niente contro le interviste. Ci ho scritto sopra una satiretta soprattutto per divertimento personale. Altrimenti si more di pizzichi come si dice dalle nostre parti. Averne però di fronte cinquanta fa una certa impressione. Voglio dire se una o due sono sopportabili, e talora anche piacevoli, diventa alquanto imbarazzante sostenerne l’impatto con un numero ben superiore. Un piatto di pastasciutta va bene ma cinquanta forse fanno venire la nausea solo a guardarli. Perché, diciamoci la verità, le domande sono quelle e le risposte (fatte le debite eccezioni) pure.
Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it
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