Non volevo farlo ma mi tocca farlo. Segnalare il ritorno del detective russo Erast Fandorin, creatura di Boris Akunin che ha scritto una ventina di romanzi e venduto circa venti milioni di copie. Come a dire un milione per ogni libro. Non male direi. Non volevo segnalare Il marchio di fuoco, Frassinelli 2007, perché è uno di quei Mallopponi di 758 (settecentocinquattotto!) pagine  che combatto con ogni mezzo ma lo faccio per puro dovere di cronaca. E non aggiungo altro. Spero solo che all’autore, mentre cammina tra gli scaffali, gliene caschi uno in testa…

Sta sbancando La lunga estate calda dell’ispettore Charitos di Petros Markakis, Bompiani 2007, dove il nostro Charitos se la deve vedere sia con un atto terroristico vicino a Creta che con una serie di omicidi ad Atene. Anche in questo caso, come in molti altri (ma su questo argomento ci ritornerò sopra), l’autore si serve del giallo per mettere alla berlina i vizi della società greca.

Ritorna Harry Bosch! con La ragazza di polvere di Michael Connolly, Piemme 2007. Deve risolvere un caso irrisolto di 17 anni prima. Una ragazza di colore assassinata con un colpo di pistola al cuore. Tutto sembra puntare su un tizio poco raccomandabile di nome Mackey ma Bosch non ci crede. C’è di mezzo una pericolosa banda nazista ed un corpo speciale di polizia che opera al di fuori della legge. Come al solito Connelly mescola il sociale con l’individuale in una Los Angeles della fine degli anni ottanta.

Per chi ama il thriller storico Corrado Augias segnala La cattedrale del mare di Ildefonso Falcones, Longanesi 2007 un libro “a metà tra una saga e un feuilleton, tra Dumas e Victor Hugo, uno di quei racconti dove la storia diventa romanzo e il romanzo assume con forza mimetica il connotato della grande storia”. Il tutto si svolge nella Barcellona del XIV° secolo.

Che tutti si buttino sul giallo ormai è un fatto scontato. Ma tutti, proprio tutti. E da tutte le parti. Dopo  la poetessa Alda Merini ci si mette anche un giornalista affermato come Gianni Mura. Non c’è più religione si diceva una volta. Dunque Gianni Mura Giallo su Giallo, Feltrinelli 2007. Devo però dire onestamente che se riesco a mettere in fila qualche parola e a creare periodi di senso più o meno compiuto lo devo certo più ai giornalisti che non ai grandi della letteratura. Ai vari Biagi, Bocca, Montanelli, Serra ecc… ed anche, perché no, ai giornalisti sportivi come il povero Brera e a Gianni Mura che così inizia “Ehi, Barba, ti andrebbe una bella scopata?”. E ti pareva.

Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it