Non conosco Max Aub. Anzi, non conoscevo Max Aub fino a qualche giorno fa. Quando, come al solito, mi sono ritrovato a scartabellare tra i volumi di una libreria di Siena. Non fate quella faccia. Non posso conoscere tutti gli autori di questo mondo. Ho letto tanti libri ma rispetto a quelli in circolazione è come se avessi portato via un secchiello di acqua dal mare. E dunque con tal Max Aub (pace all’anima sua) non ho avuto modo di fare conoscenza. Ora sono contento perché questo Delitti esemplari, Sellerio editore 2006, è proprio piacevole e divertente, bontà della vena satirica ed umoristica dell’autore.

I delitti possono avvenire in qualsiasi luogo, con qualsiasi mezzo e per qualsiasi causa. Gli esempi riportati lo dimostrano ampiamente. Se ad un barbiere danno fastidio i brufoli del suo cliente può capitare benissimo che gli tagli

la testa. Non c’è niente da dire. Se un dentista, mentre ti sta trapanando un dente, incomincia a sorridere rischia, naturalmente, di essere strozzato. Com’è noioso il cliente che al bar gira e rigira il cucchiaino nella tazza per far sciogliere lo zucchero! Da sparargli…E come è fastidioso il vigile che ti fischia perché sei passato con il rosso, e ti brontola e prende i tuoi dati e di vuole fare per forza la multa! Da passargli sopra con la macchina…Se poi uno sogna di uccidere un altro proprio nel sogno non può fare a meno di metterlo in pratica anche nella realtà. E’ logico. Non vi è mai capitato di leggere qualcosa a qualcuno e questo cretino si addormenta? Da tirargli un cazzotto nel capo e stenderlo a terra stecchito. Il russare, poi, una minaccia micidiale per chi vuole addormentarsi. E si comprende la reazione di una bella fucilata anche con la carabina di un nipote. Boriosi quei maestri che vogliono distruggere per forza le nostre teorie. Testoni che non sono altro! Per calmarli basta tirargli un campanello in testa. Con la dovuta violenza. Non manca un esempio che calza a pennello per noi scacchisti. Quando uno vince troppo c’è sempre il rischio che si becchi un Alfiere  in un occhio. Non se la cavano nemmeno gli amici. Quelli che sanno tutto di voi e vi fanno sentire nudi. Qualche volta possono ritrovarsi freddi per terra. E quelli che inviti a casa tua e parlano, parlano, parlano e non si decidono mai ad andare via? Da mettere il veleno insieme al cognac nei loro bicchieri. Se poi ti fa male un callo e qualcuno ti pesta il piede proprio lì una volta, due volte…Alla fine se sei il rappresentante di rasoi della migliore fabbrica americana non puoi fare a meno di usarlo. Bisogna capire anche il medico. Lui ti propone una medicina dopo l’altra ma se non guarisci e continui a tormentarlo con i tuoi stupidi malanni allora ha tutto il diritto di somministrarti una buona dose di cianuro di potassio. Così la fai finita e smetti di rompere. E come non comprendere un povero maestro che ha tra i suoi allievi un discolo indemoniato alla Panchito Contreras! Da impiccarlo all’albero del cortile. Se a un tizio gli spieghi per tre volte la strada da fare e questo non capisce allora proprio se

la cerca. Non c’è pace nemmeno tra i pensionati. Uno si sceglie la sua panchina per stare tranquillo ed ecco che arriva quella scocciatrice di signora con un cane che pisciacchia proprio lì. Una scarica di botte mortali alla padrona non gliela leva nessuno. Attenti alle domestiche che chiacchierano di qualsiasi cosa e non si fermano mai. Bla…bla…bla…A meno che non abbiate a portata di mano un asciugamano da infilargli in bocca. Anche aspettare ore ed ore uno che non arriva all’appuntamento stabilito non è bello. Roba da scaraventarlo sotto il tram. Fastidioso pure il moccioso della casa accanto che piange di notte e di giorno. L’unico rimedio è gettarlo dalla finestra. Naturalmente si può uccidere anche per altri motivi solo all’apparenza banali: perché duole lo stomaco, perché nessuno ci vede, perché uno è troppo brutto…Insomma gli esempi non mancano. Leggetevi il libro. E poi, se proprio non vi piace, sfogatevi pure con l’autore. Non credo che avrà nulla da ridire.

 

Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it