Tutte le volte che sento fare un accostamento alla Regina del giallo e a Miss Marple mi corrono i brividi lungo la schiena. Ma ogni tanto (o troppo spesso?) succede. Anche da parte di esperti/e consumati/e. “Miss Marple si è reincarnata in Isabel Dalhousie”. Questo il perentorio giudizio di Irene Bignardi, sul cui nome non c’è bisogno di aggiungere nulla, in quarta di copertina di Amici, amanti, cioccolato scritto da Alexander McCall Smith e pubblicato da Guanda 2006. Sul nome non ho niente da aggiungere ma sull’accostamento qualcosa da eccepire ce l’avrei. Non fosse altro che per la differenza di età. Sia delle protagoniste in quanto tali che della loro nascita letteraria. Dopotutto Isabel è solo alla sua seconda esperienza, se non erro. E allora lasciamola crescere in pace e poi facciamo certi paragoni.
Ho già citato Alexander parlando di Preciouse Ramotswe nell’articolo “Chi è la più bella del reame?” dove affibbiavo la corona della “bellezza”, creativamente parlando, proprio alla investigatrice privata della Botswana rispetto ad altre “concorrenti” di tutto rispetto.
Nell’articolo “Chi è la più bella del reame?” avevo detto che i libri di Alexander McCall Smith dovrebbero essere letti dopo uno di quei gialli pieni di violenza e di omicidi che vanno tanto di moda. Devo ammettere onestamente che vale anche il contrario. Dopo la lettura di uno dei suoi libri viene una gran voglia di leggerne altri dove ci sia almeno qualche schizzo di sangue e qualche bella scazzottata.
La nuova Agatha Christie è da tempo, secondo la stampa inglese, Minette Walters nata nel 1949 a Bishop’s Stortford nell’Hertfordshire (spero di avere trascritto bene). Questo accostamento pare meno avventuroso del precedente visto il curriculum della scrittrice che si è procurata un discreto numero di trofei prestigiosi tra i quali vanno sottolineati il premio Edgar Allan Poe e il Gold Dagger della Crime Writers’ Association. Più avventuroso, invece, stando al suo libro Un’esca per l’assassino pubblicato da poco dalla Longanesi.
Anche qui non abbiamo una investigatrice di professione ma
la signora Siobham Lavenham che si interessa di un delitto commesso nel suo paese. Accusato dell’omicidio di una anziana donna è il giovane Patrick con qualche conto in sospeso con la giustizia e irlandese come lei. Scarsi gli spunti personali: piuttosto alta, attraente, capelli castani che si lega con un elastico. Temperamento focoso lotta contro le ipocrisie ed i pregiudizi. Un personaggio la definisce “una giovane signora adorabile e di buon cuore”. Adorabile e tosta fino a quando non ha sciolto i fili della matassa. Per lei la religione è un supplizio più che un conforto. Critica gli inglesi perché amano troppo la repressione, per i loro pregiudizi contro gli irlandesi e per la loro ingenuità. Non male ma certo non eccelso e nemmeno alla pari di uno dei peggiori parti di Agatha.
P.S.
Rispondo volentieri al lettore o lettrice Lester che ha commentato il mio articolo “Il trio Macdonald!”. Lo/a ringrazio per la correzione del refuso Travil invece del corretto Travis. Per quanto riguarda le “ingenerose descrizioni” staccate dal contesto sono d’accordo. Le avevo inserite solo come brevi esempi di ciò che in genere gli viene contestato ma che, come ho scritto, può piacere o non piacere.
Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it
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