Un nuovo videogioco made in Italy consentirà agli appassionati di decidere le mosse del protagonista non in un ambiente di realtà virtuale 3D ma in un vero e proprio film.
Un thriller girato con attori in carne ed ossa in ambienti reali, in un intreccio fra cinema e videogame che secondo esperti del settore è un inedito che potrebbe aprire un capitolo nuovo nel campo dell'intrattenimento digitale.
"Abbiamo cercato di unire due situazioni nello stesso dvd. Il giocatore vive il film e può deciderne lo sviluppo, ogni 3-4 minuti arriva ad un bivio in cui deve scegliere il percorso", spiega a Reuters Giorgio Barchetti, responsabile dello studio Bold di Bolzano, specializzato in grafica pubblicitaria, che ha realizzato il film-videogioco "AK", con la voce fuori campo di un celebre doppiatore, Andrea de Nisco, affidandone la regia a Stefano Cagol (www.stefanocagol.com), artista multimediale con all'attivo mostre e installazioni in Italia e all'estero.
E un videoartista, Ivan, misteriosamente scomparso, è al centro della vicenda di "AK", in cui due suoi amici, Jacky e Angy, indagano partendo da una serie di indizi in una fabbrica abbandonata (scene girate all'ex Alumetal, in Trentino, dov'è stato allestito il set), approdando poi via via a Londra, Miami e New York, attraverso cinque ore di filmati con 85 bivi, in cui la scelta su come proseguire spetta al giocatore-spettatore.
Un lavoro di due anni, che ha impegnato una troupe di una ventina di persone, con un set cinematografico di 50.000 metri quadrati, dice ancora Barchetti. Che non ha fornito cifre sull'impegno finanziario per la produzione, interamente italiana. Sottolineando però che: "In Italia non si rischia così tanto su un videogame.... per un gioco da videostation era guerra persa in partenza, questo in dvd può andare invece su lettori o console...".
Per gli addetti ai lavori, il videogioco con personaggi in carne ed ossa ha un precedente illustre in un classico del 1994, "Under a killing Moon" (Access Software), seguito poi da "The Pandora Directivee", in cui il detective protagonista era un attore che si muoveva però in un ambiente virtuale. I progressi della grafica hanno consentito poi di realizzare col disegno personaggi virtuali sempre più verosimili e la formula è stata accantonata.
Eppure, secondo alcuni esperti di videogiochi, "AK" potrebbe davvero aprire un capitolo inedito nel campo del divertimento digitale.
"Ci sono già alcuni giochi con dvd o sulla piattaforma Sky che sono percorribili con telecomando", osserva Michelangelo Pisu, insegnante di informatica e curatore del blog "http://videogiocando.blogosfere.it/".
Ma il formato film-videogioco "si potrebbe applicare anche a film futuri... chi osserva non è più solo spettatore... sono io che decido cosa guardare. Bisogna vedere come risponde il mercato e a quale nicchia si rivolge il prodotto", aggiunge. Osservando come un dvd del genere si rivolga chiaramente ad un pubblico di maggiorenni, in un mercato, quello dei videogiochi, che ha come target una fascia dai 14 ai 30 anni.
Più che sugli appassionati di giochi, il film-videogame potrebbe avere maggior presa sugli appassionati di cinema, con un'interazione che potrebbe spingerli verso il videogioco.
"Più che un videgame, che ha un'interattività più spinta e prove estreme di abilità, questa mi sembra l'evoluzione del libro-game, in cui si sceglieva come sviluppare la storia di capitolo in capitolo", rileva Daniele Vergìni, presidente dell'Associazione Italiana sviluppatori di videogiochi (www.gameprog.it/associazione).
"E' comunque una novità, strano che solo adesso sia stata sfruttata un'opportunità che il dvd permette da tempo... potrebbe essere un nuova nicchia ma nel cinema...lo vedo forse più come evoluzione del film, potrebbe spingere verso il videogioco appassionati di cinema, più che il contrario...".
Secondo il rapporto annuale sullo stato del videogioco in Italia presentato ieri e realizzato da Gfk per l'Aesvi, Associazione editori software videoludico italiano (www.aesvi.it), nel 2005, l'industria del videogame è cresciuta nel 2005 del 16,6% ed ha superato come volume d'affari il settore della musica e dell'homevideo, per un totale di 741,6 milioni di euro.
Ad appassionarsi ai videogame è quasi un italiano su due. I "videogiocatori" sono circa 24 milioni (il 43% della popolazione dai 4 anni di età), di cui 10 milioni donne. L'età media è di 28 anni, e il 57% dei videogiocatori ha tra i 18 ei 44 anni. Nella fascia tra i 6 e i 17 anni gioca il 96% dei bambini, sottolinea ancora lo studio.
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