Da un po’ di tempo a questa parte mi sono messo a fare l’investigatore, o meglio il ricercatore. Una specie di cane da tartufo del giallo. Scorrazzando in piena libertà tra i ricordi e le ultime pubblicazioni mi sono reso conto che nella letteratura poliziesca le detective in gonnella o in pantaloni stanno aumentando considerevolmente di numero mettendo in crisi i poveri maschietti. Non che in un passato più o meno remoto l’occhietto vigile e attento femminile non abbia trovato spazio tra coltelli e veleni. Un veloce excursus in internet mi ha subito messo al corrente della rispettabile quantità di miss Marple sparse un po’ dappertutto. Ne cito qualcuna per darvi solo un’idea: Loveday Brooke di Catherine Louise Pirks lavora per un’agenzia privata di investigazione; Florence Cusack di Lillie Thomasine Meade è una signora dell’alta società londinese che collabora con Scotland Yard; Robertson Kirk della baronessa Emmuska Orczy dirige la sezione femminile di Scotland Yard; Violet Strange della statunitense Anna Katherine Green è una giovane ereditiera dell’alta società newyorchese che collabora con la polizia; Sarah Fairbanks anch’essa degli Stati Uniti, è una maestra di campagna, investigatrice dilettante. E poi abbiamo Miss Pinkerton di Mary Roberts Rinehart, Sarah Keate di Mignon.G.Eberhart, Miss Maud Silver di Patricia Wentworth, Harriet Vane di Dorothy Sayers e tante altre ancora.

Continuando la ricerca “de visu” ai giorni nostri, cioè andando di persona ad acquistare gialli per rendere più ricco il mio lavoro e più depresso il mio borsellino da insegnante in pensione, mi sono ritrovato ancora una volta di fronte ad una sfilza sempre crescente di signore e signorine in giallo. Più o meno giovani, più o meno carine, più o meno avvenenti, più o meno “normali”. Sulla vera “Signora in giallo” interpretata magistralmente dalla Lansbury alla televisione non dico nulla tanto è conosciuta. Anche su Kay Scarpetta e Petra Delicato c’è poco da dire data la loro fama. Kay Scarpetta di Patricia Cornwell di chiara origine italiana e chiare problematiche paranoiche, lavora presso l’ufficio di medicina legale della Virginia (ultimamente si è trasferita a Richmond, mi sembra), è talmente brava da far parlare i morti. Insieme a Peter Marino e

la nipote Lucy, genio dell’informatica, costituiscono proprio un bel terzetto. Petra Delicato è una quarantenne ex avvocato con due matrimoni falliti alle spalle. Femminista e nello stesso tempo dotata di una bella carica di femminilità, lavora a Barcellona, sempre alle prese con il suo vice Fermin Garzon classico maschilista di buon cuore.

Qualche volta queste autrici straniere te ne sfornano più d’uno di poliziotti al femminile. Come Sandra Scopettone, nome italiano ma pura figlia di New York. Per prima ha creato Lauren Laurano una detective privata ex agente federale di trentacinque anni, che non arriva al metro e sessanta ma carina lo stesso, con la fobia per gli insetti ed un istintivo ribrezzo per il sangue. Va pazza per la cioccolata e le altre ragazze. Una lesbica dichiarata, come la stessa autrice. Poi si deve essere stancata di fare l’omosessuale nella fantasia e ha creato la figura di Lucia Dove sceriffo della contea di Jefferson in Virginia, un bel pezzo di gnocca eterosessuale che deve vedersela con una società che la pensa in generale come Fermin Garzon. Non contenta ha tirato fuori dal cilindro Eaye Quick, (spero di scrivere bene tutti questi nomi stranieri) ex dattilografa diventata investigatrice nella New York degli anni quaranta. Fermatela!

E qui mi fermo anche io nel senso che vorrei offrire al lettore solo una specie di “summa” di quello che sto scrivendo. Ecco le “piedipiatti” più o meno private che ho scovato:Irene Bettini di Christine Von Bories, Eve Dallas di J.D.Robb pseudonimo di Nora Roberts, Giuditta Licari di Paola Barbato, Giorgia Cantini di Grazia Verasani, Katy Klein di Karen Irving, Mariarita Fortis e Stella Fante di Claudia Salvatori, Bennie Rosato di Lisa Scottoline, Camilla Cagliostri di Giuseppe Pederiali, Isabel Dalhouse e Precious Ramotswe di Alexander McCall Smith. Ma non dispero (a dispetto del mio portafoglio) di trovarne altre.

Che le donne poliziotto private o meno vadano di moda e siano un bel richiamo per il pubblico dei lettori lo dimostra anche il noto giallista Henning Mankell che ha deciso di congedarsi dal commissario Kurt Wallander, nel senso che non sarà più il protagonista delle sue storie. Al suo posto

la figlia Linda.

Come ho detto si sta assistendo ad un vero e proprio boom di investigatrici che portano nelle storie il loro intuito femminile, la loro delicatezza, la loro dolcezza, il loro acume, la loro sottigliezza psicologica, la loro cultura. Oppure le loro fragilità, i loro fantasmi, le loro incazzature, la loro sessualità, le loro perversioni. Tal’altra vengono semplicemente mascolinizzate fino a perdere quasi completamente i propri connotati naturali e spirituali (un vero peccato). Difficile trovarne di maritate. Quasi tutte single più o meno disperate (mi viene in mente il successo televisivo “Desperate housewives”), più o meno “disgraziate” nel senso che alle spalle hanno una situazione famigliare a dir poco “scombinata”. Fumano come turche, bevono caffè sempre come turche ( e sempre se questo detto sia vero), non disdegnano un incontro ravvicinato con i liquori.

Conclusione: la donna forse dovrà ancora combattere per affermare certi suoi imprescindibili diritti nella società ma nell’ambito della cosiddetta letteratura poliziesca un bel posto se l’è già conquistato da sola. 

 

Sito dell'autore: www.libridiscacchi.135.it