dove le partite giocate nel nostro mondo danno origine ad un nuovo mondo dove le battaglie si svolgono davvero. La cattura di un pezzo equivale alla morte di qualcuno! Anche il nostro Giorgio Faletti deve essere stato affascinato in qualche modo da Re, Regine, Cavalli, Alfieri, Torri e pedoni nel suo primo libro di successo Io uccido. D’altra parte che tra gli scacchi e il giallo, e viceversa, ci sia un feeling del tutto particolare

anche da un punto di vista del ragionamento logico questo è un dato di fatto confermato da diverse personalità. “Il giallo è come una partita a scacchi:assassino, vittima e complice si muovono sempre secondo una logica ferrea come pedine su una scacchiera; poi arriva il detective che conosce le regole del giuoco e riesce immancabilmente ad acciuffare il colpevole” scrive  la giornalista Paola Sorge su “Repubblica” del 10 febbraio 2005 presentando La promessa di Friedrich Dürrenmatt che in realtà si svolge in maniera diversa dal giallo tradizionale. E un personaggio del bel romanzo La tavola fiamminga di Perez-Revert afferma “Io dico che, più che con l’arte della guerra gli scacchi sono strutturalmente correlati con l’arte dell’assassinio”. E potrei continuare a lungo.

Quando, insieme con Mario Leoncini vicepresidente della federazione scacchistica in Italia,  stavo scrivendo il libro Chi ha ucciso il campione del mondo? Scacchi e crimine pubblicato dalla Prisma di Roma dal quale sto traendo una parte delle informazioni che servono per questo articolo, mi imbattei in un libretto dalla smagliante copertina rossa di

Jacques Futrelle Il problema della cella N.13, pubblicato dalla Polillo editore nel 2002 che ha attirato la mia attenzione. Qui c’è il personaggio Van Dusen che dovrebbe meravigliare e nello stesso tempo far saltare dalla sedia tutti coloro che si dannano l’anima per studiare gli scacchi. Questo Van Dusen era stato soprannominato  la “Macchina Pensante” “in seguito alla strabiliante prova che il professore aveva dato di sé nel corso del torneo di scacchi; in quell’occasione, infatti, aveva dimostrato che, grazie alla forza della logica, una persona totalmente digiuna di quel gioco era in grado di sconfiggere un campione che aveva dedicato tutta la sua vita a studiarlo”. (pag.8). Purtroppo il giornalista Jacques Futrelle ebbe una vita breve e morì a soli trentasette anni nell’affondamento del mitico Titanic. Una vendetta di Caissa?

Mi ha attratto ultimamente il libro d’esordio di Francesco Mazzardo La collina dei corvi edito dalla Mursia sia per la copertina dove si vede un corvo, la luna piena di notte e alcuni scacchi, che dalla presentazione ”Una serie di delitti sconvolge la vita tranquilla di una cittadina di provincia. Un essere inquietante che si fa chiamare Re Nero, colpisce sempre alla fine del mese lasciando sulla scena del crimine un pezzo degli scacchi e una carta da gioco con un messaggio enigmatico. Sulla collina dei corvi si possono ancora percepire gli echi di una vicenda fatta di rancori, intrighi e segreti. I personaggi sono i pezzi che un destino feroce muove su una scacchiera invisibile. Ognuno fa la sua mossa. Ognuno ha la sua strategia. Si vince, si perde, si comincia una nuova partita. Ma sarà scacco matto al Re nero?”.

Io stesso (permettetemi l’autocitazione) ho creato la figura del commissario Marco Tanzini che svolge la sua attività a Siena, una città di provincia dove tutto sembra tranquillo. Nel primo lungo racconto Partita a scacchi con il morto, pubblicato dalla Prisma di Roma come i successivi, l’assassinio di uno scacchista al CRAL del Monte dei Paschi, sede del circolo di scacchi, suscita grande scalpore. Egli riuscirà a risolvere l’enigma proprio studiando questo gioco e sfruttando le profonde conoscenze della letteratura poliziesca (gli verrà in soccorso un libro della Christie). Nel secondo Chi ha ucciso il campione del mondo?  è addirittura il Cervellone più forte del “nobil giuoco”  che sta partecipando ad un torneo internazionale a lasciarci le penne nell’hotel Majestic di Siena. Nel terzo  La diabolica setta di Caissa è infine il Preside della scuola media di un piccolo paese vicino a Siena, anche lui con il pallino degli scacchi, ad essere trucidato a colpi di cavallo di marmo sulla testa.

In Cielo Azul, un racconto di Michael Connolly che fa parte della raccolta Donne pericolose di autori vari pubblicato dalla Piemme editore dove il gentil sesso ne combina di cotte e di crude, uno dei personaggi si ritrova a tu per tu con Re e Regine in un posto particolare “Seguin era seduto sul letto della cella a studiare in una scacchiera posata sul water”.

A dimostrazione che il feeling scacchi-crimine continua ancora e che gli scacchi si trovano proprio dappertutto.

 

                                                         L’autore dell'articolo                                                        

Fabio Lotti, classe 1946, è stato un insegnante di Materie Letterarie nella scuola media, ormai in pensione. Maestro di scacchi per corrispondenza ha partecipato a diverse finali nazionali ed ha vinto la V Coppa Latina con  la nazionale A. Ha scritto diversi libri di scacchi pubblicati anche dalla Mursia di Milano e collabora attualmente con le più prestigiose riviste del settore. Appassionato cultore di letteratura gialla da qualche tempo si dedica alla stesura di brevi gialli sui generis, pubblicati dalla Prisma di Roma, nel senso che si serve della struttura del romanzo poliziesco per scrivere qualcosa di piacevole e divertente. Ha creato la figura del commissario Marco Tanzini di Siena che sta riscuotendo molta simpatia. Notizie più particolari nel sito www.libridiscacchi.135.it