The Black Dahlia, l’atteso film di Brian De Palma con Scarlett Johansson, Hilary Swank e Josh Hartnett — tratto dall’omonimo romanzo di James Ellroy, ispirato a un fatto di cronaca nera nella Los Angeles degli anni ’40 — sarà il film di apertura della 63ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, presentato in concorso in anteprima mondiale la sera del 30 agosto prossimo, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema. La Mostra è in programma al Lido dal 30 agosto al 9 settembre, diretta per il terzo anno da Marco Müller, e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Davide Croff. The Black Dahlia, prodotto da Art Linson, Rudy Cohen, Moshe Diamant e Avi Lerner, uscirà in Italia a fine ottobre distribuito da 01 Distribution.
Dalia Nera racconta con dovizia di particolari raccapriccianti un fatto di cronaca accaduto a Los Angeles nel 1947, quando James Ellroy non era ancora nato. Il 15 gennaio di quell’anno la polizia trova sulla strada il cadavere di una prostituta di 22 anni, Betty Short, soprannominata Dalia Nera per il colore dei suoi vestiti. I due poliziotti che indagano sul caso, entrambi ex pugili, si trovano di fronte a un delitto particolarmente efferato: il corpo è stato segato in due, all’altezza della vita. È privo di organi ed è completamente dissanguato. La bocca è stata aperta da un orecchio all’altro e non si contano le ferite, soprattutto sui seni. Nonostante l’accanimento dei detective lanciati su una pista che sembra decisiva, il caso rimarrà irrisolto. Quel che colpisce, leggendo il romanzo, è la straordinaria partecipazione emotiva dell’autore al macabro caso. Ma basta leggere la biografia di Ellroy per capirne il motivo: la madre, una figura cui lo scrittore sembra essere rimasto morbosamente legato, viene uccisa davanti ai suoi occhi, in circostanze non ancora pienamente chiarite, il 2 giugno del 1958 quando lui ha appena 10 anni. Da allora comincia a interessarsi al mondo del crimine e ai suoi personaggi, poliziotti e assassini principalmente, constatando spesso che le due figure coincidono. Non solo, il trauma della morte della madre lo ha spinge in un tunnel di alcool, droga, carcere, overdose, ricoveri, da cui esce solo negli anni Ottanta cominciando a scrivere. L’argomento, naturalmente, è il mondo che conosce meglio: quello del crimine. E se Dalia nera non può dirsi un romanzo autobiografico, certamente risente in maniera determinate delle macabre vicende vissute dall’autore. Il primo romanzo di Ellroy, Prega Detective, è del 1981. Seguono titoli come Strade dell’innocenza, Perché la notte e La collina dei suicidi. Dalia nera e Il grande nulla sono due best seller in tutto il mondo. Dal successivo L.A. Confidential è stato tratto un bel film diretto dallo specialista in thriller Curtis Hanson con Kim Basinger, Kevin Spacey e Danny De Vito e vincitore di due premi Oscar.
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