I fan di Julia, la criminologa creata per la Bonelli da Giancarlo Berardi, possono trovare in questi giorni in edicola e libreria due proposte davvero interessanti fatte apposta per loro, per rivivere o scoprire avventure ed aspetti del loro personaggio preferito.
La casa editrice Bonelli dedica per il secondo anno consecutivo l’ Almanacco del Giallo a Julia, presentando una storia sulla giovinezza della protagonista, come già nel numero dell’anno scorso, contornata da alcuni interessanti redazionali in tema. Si parla oltre che delle novità dell’anno in tema di giallo, thriller e poliziesco, sia pure con qualche piccola omissione, delle vecchiette terribili dei film classici americani (da Arsenico e vecchi merletti a Che fine ha fatto Baby Jane?), molto vicine alle streghe delle fiabe, dellla carriera nel cinema noir dell’indimenticato James Cagney, della tragica vicenda di Bonnie e Clyde sulle strade dell’America sconvolta dalla grande depressione.
La storia presentata sull’Almanacco parte dalla tragica morte di Kurt Cobain, punto di rottura per tanti giovani degli anni Novanta, per costruire un’indagine in cui la giovane Julia coadiuva il suo professore per chiarire alcune ombre che ci sono intorno al suicidio di un giovanissimo fan del cantante, membro di un complesso amatoriale che sembrava voler ripercorrere le orme artistiche del Nirvana e del suo leader. Una storia soprattutto nostalgica, per chi ricorda quegli anni che non sono poi così lontani (ma Julia non è un po’ più vecchia, in fondo sono passati solo dodici anni da allora!), dove trova spazio la solita indagine dell’animo tipica delle storie di Julia, e dove hanno più spazio due personaggi di solito di contorno delle sue indagini, la nonna e la sorella Norma, distrutta dalla prematura dipartita del suo idolo e purtroppo già vicina alla spirale di droga di cui i lettori di Julia conoscono le conseguenze grazie alle storie successive apparse in questi anni.
Gli Oscar Mondadori presentano invece un salto nel passato diverso per Julia, raccogliendo nel volume Gli occhi dell’abisso le prime tre avventure della criminologa di Garden City, Gli occhi dell’abisso, Oggetto d’amore e Nella mente del mostro, un ottimo debutto per le indagini di questo clone di Audrey Hepburn che ha saputo avvicinare al fumetto anche non iniziati e non appassionati a partire dall’anno in cui è apparsa la prima volta, l’ormai lontano 1998. Julia viene presentata con tutto il suo microcosmo di gatto persiano, governante Emily di colore e politicizzata, polizia e indagini, e si trova a dover affrontare quella che diventerà la sua nemesi anche in storie future: Myrna Harrod, serial killer cresciuta in un ambiente a dir poco disagiato, dalle forti tendenze omicide con anche venature saffiche, sia pure violentemente distorte, nei riguardi di lei. Un modo per riscoprire o scoprire dove e come tutto è cominciato, da dove Julia ha cominciato a voler scoprire cosa c’è dietro ai fatti più efferrati o semplicemente più inesplicabili legati alle manifestazioni del carattere e dell’animo umano.
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