Come molti degli aspetti del carattere di Sherlock Holmes, il suo rapporto con la natura sembra che fosse ambivalente. Secondo Watson non amava la natura (CARD) eppure in WIST si lasciò andare a dire che era bello vedere ancora i fiori dei noccioli, e in  NAVA che la rosa “è una cosa meravigliosa”, in un contesto in cui questo non aveva nulla a che vedere con l’indagine in corso, come uno sfogo insopprimibile della sua anima; in BLAC decise di dedicare alcune ore “ai fiori e agli uccellini”; in SOLI, passeggiando nel Surrey, i due amici si ricrearono “alla musica degli uccelli” e fu in campagna che Holmes si ritirò alla fine della carriera, dedicandosi all’apicoltura e alla filosofia (LAST, SECO, prefazione di LAST). Holmes conosceva bene almeno alcuni dei problemi dell’agricoltura, come la caduta dei prezzi tra il 1875 e il 1883 (SPEC), e nella prefazione di LAST si dice che nel suo ritiro si dedicò all’«agricoltura»: ma essendo questo l’unico cenno al  riguardo, riteniamo che si tratti di un lapsus calami per “apicoltura”. 

Per conoscere tutti i dettagli del canone e tutte le voci relative ai particolari di Sherlock Holmes ricordiamo il volume enciclopedico Il Diciottesimo Scalino da cui è tratta anche questa voce.