Enrico Solito, noto sherlockiano italiano è uscito lo scorso gennaio col suo romanzo storico, Nero Porpora, per la Hobby & Work. Purtroppo l'editore si è scordato di inserire i ringraziamenti e l'autore ce li ha spediti per renderli pubblici sul nostro sito. Eccoli qui sotto:

Come spesso capita debbo ringraziare diverse persone che mi hanno aiutato in modo importante nella stesura di questo libro. Il mio fraterno amico Giovanni, che oltre al solito impareggiabile aiuto ha inventato un ottimo titolo: Miriam e Sabrina, le mie consulenti sul mondo ebraico: il sempre presente Lews con i suoi consigli discreti: Susanna e Marica con la loro supervisione romanesca.

Questo libro è basato su fatti storici, e l’imponente bibliografia che l’editore si rifiuta pervicacemente di pubblicare sta lì a dimostrarlo. I liberali si divisero davvero in due tronconi contrapposti con una lotta feroce e davvero un pazzesco attentato e un improbabile tentativo di rivolta, con l’appoggio di una fantomatica colonna attesa e mai arrivata, furono pensati e non attuati all’ultimo minuto. E davvero nel 1853 le retate portarono una massa di patrioti a processo, in cui quella rivolta non attuata fu il principale capo di imputazione: non vi furono condanne a morte, ma la durezza delle condanne sollevò l’indignazione di tutta Europa. Certo, che tutto fosse stato organizzato proprio dal Cardinal Antonelli è solo un parto della mia fantasia, come i personaggi di Giulia e Bovardi, Anna e Don Michele, D’Orsi e Leone. E tuttavia, vivendo in un paese in cui il divide et impera  è sempre stata la filosofia del potere, e in cui i servizi che dovevano difendere la repubblica l’hanno tradita preparando stragi, non mi stupirei che la realtà avesse in realtà superato la mia fantasia. Perché dividersi all’ultimo momento tra radicali e realisti, massimalisti e riformisti, è sempre stato il tragico vizio, la maledizione di chi vorrebbe fare di questo paese qualcosa di diverso: che il futuro ci scampi d’ora in poi da questa jattura.