La mia presenza lo costrinse ad agire subito, e cercò di uccidere suo zio facendolo cadere per le scale.– Ma mio marito inciampò nella vestaglia. Come poteva sapere che sarebbe successo? – chiese la signora Anna.– Perché fu lui a causare la caduta – e si incamminò verso le scale. – Come potrete osservare da vicino, sia alla base del passamano di destra, sia su quella di sinistra, sono presenti due piccoli segni.Questi segni sono stati lasciati da un filo di nailon legato alle due estremità. Come seppi dal signor Mat, il signor Philipson era il primo ad alzarsi di mattina. La sera prima, Erin predispose il filo e aspettò tutta la notte, fino a sentire, all’alba, il grido di dolore dello zio. La sua camera è la più vicina alle scale e, essendo già sveglio, non ebbe difficoltà ad arrivare per primo sulle scale e a togliere il filo teso.– Queste sono assurdità. La denuncerò per calunnia.

– La smetta di fare finta di nulla. Ovviamente fallito un tentativo, se ne fa un altro. Dove si era recato Erin il primo giorno in cui sono venuto qui?

– Era andato a Shoream by-Sea – risposi di scatto.

– Esattamente. Proprio al porto di Shoream, cinque giorni fa, c’era una nave proveniente dal sud–america. Erin comprò da uno dei marinai un veleno, prodotto in quelle zone. Con tutta probabilità un veleno utilizzato per uccidere animali, che avrebbe fatto effetto in pochi secondi. Ma ovviamente doveva provarne l’efficacia e così ha scelto una cavia, una cavia di cui nessuno si sarebbe preoccupato.

– Il povero Brown – dissi. Finalmente iniziavo a capire il diabolico piano che il mio amico stava per svelare.

– Un vagabondo era la vittima perfetta. Nessun amico, nessun parente, chi avrebbe indagato su di lui. Ma per sua sfortuna, Brown mi conosceva, e spesso mi era stato anche molto utile. Dopo essere stato aggredito dal ragazzo, prima di morire, riuscì a pronunciare il mio nome, per attirare la mia attenzione.

– Poi lei si travestì per cercare di sapere se avesse avuto contatti con qualcuno – intervenni.

– Già, ma l’unica cosa che seppi fu che ultimamente Brown bazzicava in questo territorio. E’ stato facile adocchiarlo e poi colpirlo. Una volta vista l’efficacia del veleno, Erin ha dovuto pensare ad un modo per uccidere lo zio senza farsi incolpare. Durante la notte, fece molti rumori, fingendosi un fantasma, in modo tale da non fare addormentare lo zio, il quale questa mattina esausto, si è chiuso nello studio, e si è addormentato. Probabilmente il ragazzo ha visto tutto dalla finestra e si è precipitato dagli altri fingendo di avere chiamato più volte lo zio senza avere risposta.

La signora Anna, allora, è andata a prendere la chiave e dopo un po’ ha aperto la porta. Potrebbe ripetere il nome della persona che si è avvicinata per prima a suo marito?

– E’ stato Erin.

– Esatto. Quando siete entrati, Philipson era solo addormentato, ma una volta vicino, Erin ha iniettato il veleno, che ha ucciso l’uomo in pochi secondi.

Eravamo tutti senza parole, e gli sguardi dei presenti erano fissi sul mio amico.

– Ma come avrebbe iniettato il veleno? – chiese l’agente rompendo il silenzio.

– Potrebbe prestarmi la sua penna, Erin? Dovrei fare un disegno all’agente Correy.

– Usi una delle matite che sono sul tavolo – fu la risposta tagliente del giovane.

– Preferisco usare la sua, mi sembra più adatta.

– Avanti, si muova. Dia la penna al signor Holmes – intervenne Correy.

– Non insista, mio buon agente. Quella penna mi sarebbe inutile, visto che non contiene inchiostro, ma soltanto veleno.

Gli occhi del ragazzo si spalancarono e il mento iniziò a tremare vistosamente.

– Come tutti sapete, le penne stilografiche sono divise in due parti. La prima parte è composta da un pennino e dal cilindro che contiene l’inchiostro. Alla sommità di questo cilindro c’è una pompetta che serve a succhiare l’inchiostro. Sono sicuro che la stilografica del ragazzo non ha quella polpetta – e così dicendo sfilò, dal taschino della camicia, la stilografica incriminata.

Quando Holmes svitò la parte superiore vedemmo che in effetti la pompetta era stata tagliata e che al suo posto c’era un ago molto lungo.

– Ecco l’arma dei due delitti. Con quest’ago sono stati uccisi i due uomini. Nessuno avrebbe dato peso ad una stilografica.

La reazione che ebbe il ragazzo fu imprevedibile. Assestò un destro ad Holmes e corse verso la candela più vicina, sulla quale bruciò un foglietto che aveva estratto dalla tasca interna dei pantaloni.