per avere uno strano senso dell’umorismo e non ci facemmo piùcaso. Questa notte si sono verificati i primi incidenti. Deve sapereche alloggiamo in cinque camere disposte sullo stesso piano e

verso le tre fui svegliato da qualcuno che urlava. Riconobbi subito

la voce di Linda e mi precipitai fuori per vedere cos’era accaduto.

Uscii contemporaneamente agli altri e vedemmo la sua

porta aperta e lei seduta a letto. “C’era un uomo nella mia camera!”,

disse. Le chiedemmo se avesse capito chi fosse. “No, — rispose

— aveva un lungo mantello nero con un cappuccio e nell’oscurità

non sono riuscita a vedere nulla. Ho sentito qualcuno

chiamarmi e ho alzato la testa per vedere chi fosse; era davanti alla

porta e stava per uscire. Fu a quel punto che urlai”. Non ricorda

nient’altro, ma subito dopo vide che mancava il suo violino.

— Non è stato rubato nient’altro?

— Solo quello, ma è un grave danno: Linda appartiene ad una

famiglia di nobili musicisti e il suo violino era un Guadagnini.

Non appena entrammo nella stanza di Linda, Mario Olivieri notò

questo pezzo di carta con un lembo di stoffa incastrato nello stipite

della porta. — Lo porse a Holmes che lo osservò attentamente.

Mi sporsi un poco per vederlo:

h. 10.00, 5 Braham S

— Non sappiamo che cosa possa significare quel numero e

nessuno di noi conosce qualcuno con quel nome. — Holmes rimase

in silenzio a riflettere, mentre osservavo anch’io quel pezzo

di carta: il nome era ben visibile, ma il foglietto era strappato

proprio all’inizio di quel che io credevo fosse un cognome, ma

Holmes annullò subito le mie congetture.

— Il nome Braham non è riferito ad un uomo, ma ad una via:

Braham Street è una strada di Whitechapel e il cinque è sicuramente

il numero civico di una casa. Si tratta di un appuntamento

per le 10.00 di domani mattina al 5 di Braham Street.

— Whitechapel? Ne ho sentito parlare come un quartiere malfamato…

— E lo è. Signor Canali, c’è qualcun altro che viaggia con

voi?

— Si, signor Holmes, è il nostro agente teatrale, Antonio Berelli,

e stavo proprio per aggiungere un altro particolare che riguarda

lui. La sua stanza è accanto a quella di Linda e non vedendolo

fuori dopo tutto quel baccano abbiamo notato che la sua porta

era solo accostata. Quando siamo entrati non riuscivamo a svegliarlo

e intorno a lui c’era uno strano odore che Castelli identificò

come quello del cloroformio.

— Avete notato qualche particolare strano? Anche la cosa più

assurda può essere di grande interesse. — Il violinista pensò per

qualche istante.

— L’unica cosa fuori posto era il fazzoletto per terra inzuppato

di cloroformio e nient’altro. — Holmes annuì e riprese: — Adesso

voglio che mi dica esattamente la disposizione delle stanze in

quel piano.

— Certamente. La camera di Linda è l’ultima in fondo al corridoio:

subito dopo viene quella di Berelli e questo crediamo sia

il motivo per cui è stato messo a tacere; dopo viene Olivieri, io,

Severi e Castelli. — Holmes rimase nuovamente silenzioso per

qualche minuto con gli occhi semichiusi. Vidi il violinista farsi

sempre più nervoso e sembrava stesse per dire qualcosa quando

Holmes lo prevenne.

— La signorina Della Corte ha detto che l’uomo della sua stanza

era vestito di nero. Ricorda più o meno la statura?

— Ricorda molto poco, ma se non erro ha detto che era di statura

media. — Holmes pareva non ascoltarlo neppure e dovette

avvertire che il nostro cliente lo osservava molto sorpreso e lievemente

irritato.

Deve scusarmi per quest’atteggiamento. Come il dottor Watson

potrà confermarle, i casi particolarmente interessanti mi assorbono

completamente e il suo presenta degli aspetti oscuri su

cui vale la pena indagare.

— Ne sono felice, signor Holmes, mi metto completamente

nelle sue mani.

— Potrebbe ora dirmi per quale motivo non è venuta la signorina

Della Corte a denunciare il furto del suo violino?

— Beh, vede signor Holmes, è stato Antonio Berelli a consigliarci

di chiedere il suo intervento, aveva sentito molto parlare

di lei e delle sue doti e abbiamo deciso che, giacché la questione

riguardava il futuro dei nostri spettacoli, di mandare un solo ambasciatore

per esporre la situazione… — Fu improvvisamente interrotto

dalla porta che si aprì di scatto e sulla soglia apparve, come

chiamata dal mio amico, Linda Dalla Corte, una giovane donna