Da parte mia osservai intanto gli altri due ospiti. Uno di loro mi appariva famigliare, anche se non mi ricordavo di averlo mai visto, l'altro si presentò solo con il suo nome, che era Mycroft, un personaggio al quanto strano e che sembrava conoscere molto bene il mio amico Holmes, tanto che lo chiamava affettuosamente per nome. L'altro era un certo Sherriford.
"Signori miei noi siamo due fratelli e abbiamo chiesto la vostra consulenza in quanto sappiamo la sagacia del signor Holmes nel risolvere i casi. Rammento di come una volta fu in grado di risolvere la misteriosa scomparsa di un tesoro della nostra famiglia trafugato misteriosamente da parte di un poco di buono alcuni anni fa."
Il mio amico Sherlock Holmes tossì violentemente e lo vidi per la prima e forse unica volta in vita mia arrossire, nel rivivere un fatto che probabilmente riguardava il periodo quando ancora io non ero stato il suo compagno delle sue cronache.
"Vi prego di non voler esporre i fatti di quel fatto remoto, l'ispettore Lestrade non sarebbe curioso di conoscere un fatto che oramai ho archiviato fra i fatti più privati della mia vita professionale" disse quasi a denti stretti il mio buon compagno Holmes.
"Stamford, tuo cugino Andrew è una persona in gamba, sono certo che se ci ha mandato questo pezzo di stoffa è perché sospetta che questo elemento appartenga ad uno di quei morti di tre secoli orsono. O sbaglio?" disse con voce leggiadra Mr. Sherriford.
Per la prima volta notai accendersi un bagliore negli occhi di tre persone, in contemporanea, uno di questi era il mio amico Holmes, il secondo era Mr. Mycroft e il terzo era proprio Mr. Sherriford. Mentre l'ispettore Lestrade madido di sudore, lo vidi visibilmente agitato, poi con voce tremante disse: " Signori questa non è una procedura standard, io sono un uomo di legge e in veste di pubblico ufficiale vi prego di considerare i fatti e capire chi mai potrebbe essere l'assassino del professor Whitacher."
(Da Ambrose Scott):
Capitolo Secondo
L'uomo nell'ombra accanto al camino.
Durante quei momenti in cui la discussione sembrava prendere piede notai che il nostro ospite era rimasto a lungo in silenzio; poi quell'uomo gettando con fare un po' nervoso un ciocco di rovere nel camino, cominciò a mostrarsi a noi con fare sorprendentemente guardingo. Egli era un uomo molto giovane, come poi seppi dopo, si era laureato in medicina da pochissimo tempo ed era in procinto di partire lontano dall'Inghilterra per iniziare il suo praticantato altrove. Era un individuo alto circa un metro e ottanta, un viso tondo; aveva due occhi di color chiaro e portava un paio di baffi, l'aria robusta e fiera, elementi che mi indicavano una figura di una certa elevatura morale e dal forte carattere, portato a prendere le sue decisioni con molta passionalità. Caratteristiche tipiche di quel popolo celtico di cui ne facevo parte. Dopo aver ascoltato pazientemente le nostre discussioni, poi leggermente altezzoso inizialmente, l'uomo prese la parola con fare molto piccato e disse: "Ma diavolo, non mi direte che credete anche voi a storie di fantasmi? Qui non si tratta di narrazioni come quelle scritte alcuni anni fa da Joseph Sheridan Le Fanu; non si tratta di misteri esoterici, ma bensì di cose ben più serie. Io non sono uno scettico, ma la mia mente si rifiuta di credere a dei fenomeni come la presunta lievitazione di tavolini o l'apparire di ectoplasmi di fantasmi di soldati di guerre memorabili. Da parte mia ho bisogno di cose concrete in cui credere e non storie fantastiche. Scusatemi io ammiro molto le storie di un americano come Poe. Non sono uno scrittore, e credo che mai lo sarò di genere che da parte mia preferisco storie reali in cui credere. Io sono solo un medico giovane, ma come dice spesso il mio insegnate il dottor Bell 'quando si ha di fronte un caso bisogna esaminare tutti i fatti, scartando quelli impossibili e quelli che restano devono essere per forza reali'. Forse nessuno di voi ha mai conosciuto prima il mio nome, bene, se permettete mi presento, mi chiamo Conan Doyle, Arthur Conan Doyle, sono uno scozzese di Edimburgo e se sono venuto qui e perché ero curioso di parlare con gente competente riguardo ai fatti che in questo giorni stanno accadendo in tutta la nostra isola. La morte del professor Whitacher e solo il fatto più recente, ma non è il primo. Rammento un fatto strano in cui la fortuna del signor Holmes ha permesso nel suo appartamento alcuni anni orsono dell'arresto di un vetturino americano, non conosco i suoi metodi, anzi personalmente preferisco le vicende del Cavaliere Auguste Dupin..., ma qui si tratta della morte di un importate uomo di scienza e qualcuno deve capire come costui è morto.Non ci si può affidare a un semplice 'dilettanteì', per quanto i suoi metodi possano essere ritenersi più o meno validi."
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