Holmes disse di essersi sbarazzato di Moriarty alle cascate di Reichenbach grazie ad “una certa conoscenza del baritsu, il sistema di lotta giapponese” (EMPT). Ci sono qui almeno due incongruenze: la prima è il nome stesso. Quello corretto è “Bartitsu”, nome inglese del bujiitsu: si tratta di un sistema di autodifesa introdotto in Inghilterra dal Giappone ad opera di E. W. Barton-Wright nel 1899. E qui veniamo alla seconda incongruenza, perché l’episodio del Reichenbach accadde ben otto anni prima, né è possibile ipotizzare che Holmes si fosse avvantaggiato di una conoscenza personale di Barton-Wright, perché comunque quest’ultimo nel 1891 non aveva ancora inventato il suo metodo. Potrebbe trattarsi di una “infiorettatura” di Watson, suggestionato, al momento della pubblicazione del racconto (1903), dalla lettura degli articoli di Barton-Wright. Se è così, Holmes scaraventò Moriarty nelle cascate dopo una lotta selvaggia, ma senza l’ausilio della cultura dell’Estremo Oriente.D’altra parte, però, Watson avrebbe potuto semplicemente sbagliare il nome esatto dell’arte marziale usata da Holmes, che non sarebbe stata il bartitsu (la versione inglese) ma l’autentica, originale, lotta giapponese. Gli holmesiani giapponesi hanno a lungo investigato sulla faccenda ed hanno chiarito che il bujiitsu, arte marziale più generale al cui interno si colloca il ju-jitsu (quello che conosciamo come judo), era abbastanza conosciuto a Londra: c’erano state varie occasioni in cui sia il corpo diplomatico sia ufficiali giapponesi ne avevano dato dimostrazioni pubbliche, tra il 1885 e il 1886. E tra il 1889 e il 1890 il grande Kano Jigoro, uno dei fondatori del ju-jitsu, visitò l’Europa, fermandosi a Londra per tre settimane. Nel 1887 Holmes venne brutalmente picchiato (REIG) senza che desse cenno di conoscere alcunché di lotta giapponese: è opinione degli holmesiani giapponesi che proprio in seguito a questo episodio si sia convinto dell’utilità di imparare il ju-jitsu, forse dopo un colloquio col fratello Mycroft che aveva frequenti contatti coi diplomatici giapponesi. Avrebbe dunque approfittato della venuta di Kano per ottenere “una certa conoscenza” della sua arte: non molto, ma quanto gli bastava per scaraventare nell’abisso il furioso e malvagio professore. Watson avrebbe commesso l’unico, più che comprensibile, errore, di sostituire ai termini corretti giapponesi un inesistente “baritsu”.
Per conoscere tutti i dettagli del canone e tutte le voci relative ai particoli di Sherlock Holmes ricordiamo il volume enciclopedico Il Diciottesimo Scalino da cui è tratta anche questa voce.
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