Il procedimento deduttivo - come d’altra parte quello induttivo - non consente una reale crescita della conoscenza: soltanto quello abduttivo permette di scoprire qualcosa di nuovo. Infatti, mediante la deduzione si ottiene un risultato, conoscendo la regola ed il caso: nell’esempio classico di Peirce sul sacchetto di fagioli, la regola è “tutti i fagioli di questo sacchetto sono bianchi”; il caso “questi fagioli vengono da questo sacchetto”, da cui il risultato “questi fagioli sono bianchi”.
L’induzione consiste invece nel trarre la regola una volta che siano noti caso e risultato. Sempre nello stesso esempio, il caso “questi fagioli vengono da questo sacchetto” e il risultato “questi fagioli sono bianchi”, consentono di affermare (dopo averli estratti fuori tutti) la regola “tutti i fagioli di questo sacchetto sono bianchi”.
Nell’abduzione, infine, sono noti regola e risultato ed il caso non ne deriva come conseguenza necessaria, ma come eventualità probabile. Nell’esempio del quale abbiamo parlato finora, se entriamo in una stanza nella quale c’è un sacchetto di fagioli su di un tavolo ed osserviamo alcuni fagioli bianchi sparsi là vicino, la regola “tutti i fagioli di questo sacchetto sono bianchi” ed il risultato “questi fagioli sono bianchi” non ci permettono di affermare con certezza il caso “questi fagioli vengono da questo sacchetto”, ma ci consentono di prenderlo in considerazione come possibilità.
Holmes, dunque, utilizzando l’abduzione, adottava provvisoriamente una spiegazione dei fatti che doveva in seguito sottoporre a verifica sperimentale, per provarne la validità. E nello scegliere la giusta ipotesi, si avvaleva, anche se lo talvolta lo ha negato, della sua creatività.
Per conoscere tutti i dettagli del canone e tutte le voci relative ai particoli di Sherlock Holmes ricordiamo il volume enciclopedico Il Diciottesimo Scalino da cui è tratta anche questa voce.
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